San Marino. Il 14° volume di Identità sammarinese presentato al pubblico

San Marino. Il 14°  volume di Identità sammarinese presentato al pubblico

Dalla Associazione Dante Alighieri: presentato il 14° volume di Identità Sammarinese

 Riflettere sul passato arricchisce la nostra memoria e la nostra consapevolezza

 Alla presenza di un pubblico numeroso e particolarmente attento si è tenuto giovedì scorso nella sala Enzo Donald Mularoni, presso la sede dell’ANIS, il tradizionale appuntamento dell’Associazione Dante Alighieri per la presentazione del 14° numero di “Identità Sammarinese”.

Relatrice Suor Maria Gloria Riva, docente di formazione e grande esperta d’arte, che ha affascinato i presenti commentando e analizzando i saggi con una dialettica oratoria veramente avvincente. Di ogni saggio suor Gloria ha svolto una lettura originale poiché, oltre ad approfondire il contenuto trattato, ha collegato gli argomenti ad opere d’arte, dipinti, monumenti architettonici, sculture e ha saputo cogliere con grande e raffinata capacità elementi riferiti alla storia della nostra Repubblica.

Nella ricorrenza del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, l’Annuario di quest’anno, introdotto da Meris Monti, apre la nutrita serie di saggi con un documento risalente al XV secolo: una lettera che il Duca di Urbino scrive ai Capitani Reggenti nell’ottobre 1450, commentata da Tommaso di Carpegna Falconieri, il quale analizza altre quattro lettere del Duca inerenti il tema della libertà, una testimonianza significativa che dimostra l’importanza che la Repubblica ha sempre attribuito al valore della libertà e ai rapporti di amicizia con gli stati vicini. Il valore dell’anniversario feretrano viene ampiamente documentato dal saggio di Dolores Benedettini, coordinatrice della mostra sul carteggio fra Federico da Montefeltro e San Marino esposta a Palazzo Pubblico.

A questi due interventi suor Maria Gloria ha collegato un’opera di Piero della Francesca nota come Pala di Brera leggendo in essa la fede e l’anelito alla libertà di Federico da Montefeltro.

Anche l’intervento di Leo Marino Morganti, un saggio di alto rilievo storico e architettonico sulla vita di due “esuli archistar” Donato Bramante e Giovan Battista Belluzzi, (le cui origini, ampiamente studiate da vari esperti, rimangono piuttosto nebulose) hanno trovato riscontro nell’opera di Piero della Francesca. Questo artista ispirò notevolmente gli architetti del Rinascimento e, in particolare proprio Donato Bramante come si evince dal confronto dell’abside della Pala di Brera con alcuni edifici bramanteschi.

Il volume dedica la sezione Memoria a Fausta Simona Morganti, recentemente scomparsa, una personalità autorevole, con elevate doti culturali, permeata di un grande amore per il nostro Paese. Profondo il ricordo dei fratelli che evidenziano l’impegno politico e istituzionale di Fausta mirato a realizzare il progresso culturale e sociale della comunità sammarinese.

Seguono quindi testi che spaziano dalla storia alla memoria, dal diritto ai problemi sociali, dalla letteratura agli aspetti scientifici e al patrimonio artistico e monumentale, contributi che costituiscono un valido strumento per riaffermare i tratti fondanti delle radici storiche del nostro Paese da trasmettere alle giovani generazioni poiché, come scrive Marta Cartabia nell’orazione pronunciata in occasione dell’insediamento dei Capitani Reggenti del 1° aprile 2022 e pubblicata nell’Annuario, “Riflettere su ciò che è stato arricchisce la nostra memoria e, dunque, la nostra consapevolezza e può aiutarci a capire di più chi siamo oggi”.

Di notevole valore storico il saggio di Marino Cecchetti sulla “Prima Convenzione Italo-Sammarinese” che vuole dimostrare, analizzando importanti documenti d’Archivio, come la Repubblica di San Marino, pur essendo enclave dello Stato Pontificio nel Seicento e dal 1861 dello Stato italiano, ha saputo difendere la propria sovranità con il solo mezzo a disposizione: l’intelligenza politica, sostenuta dalla figura del Santo.

Attualissimi e sicuramente molto importanti i due saggi sulla tutela della sicurezza e della dignità del lavoro realizzati da Lamberto Emiliani e Renzo Ghiotti. Il Giudice, facendo riferimento alla “Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese” pone l’attenzione sulla tutela della dignità del lavoro quale diritto fondamentale della persona nel rispetto di quanto espresso negli accordi internazionali. A questo testo si collega il saggio di Renzo Ghiotti, che esamina la complessità del tema dal punto di vista tecnico e procedurale.

Ancora nell’ambito giuridico, molto interessante ai fini di una conoscenza legislativa, il contributo di Luigi Lonfernini che, con estrema chiarezza, illustra l’evoluzione del diritto ereditario, in particolare due atti legislativi del secolo scorso con i quali si è eliminata ogni disparità all’interno della famiglia ed è stato riconosciuto valido il testamento olografo.

 

I contributi di questi autori e in particolare alcune frasi di Fausta Simona Morganti hanno suggerito a suor Maria Gloria l’accostamento con una suggestiva opera di Giovanni Bellini: la Madonna del Prato. Una città turrita, riconducibile per somiglianza al profilo della nostra Repubblica, si sviluppa con ordine alle spalle della Vergine, anche grazie a quell’etica del lavoro cui le radici giudaico cristiane dell’Europa hanno dato un notevole contributo. Dalla parte opposta, invece, l’immagine dell’accidia: un contadino inoperoso e un paesaggio abbandonato a se stesso. Proprio una frase di Fausta Morganti rappresenta un efficace commento a quest’opera: “un Paese solo per turisti, che a sera potrebbe chiudere le porte di accesso, è un Paese che muore. Salvarlo!”. La Madonna del Bellini così centrale e che ostende il divin Figlio, Infante eppure già rimando al Cristo morto, racconta di una cultura cristiana, di radici che nessuna onestà intellettuale a prescindere dal proprio credo può ignorare. L’opera di recupero delle proprie radici culturali è la premessa necessaria per non essere assorbiti da una globalizzazione incapace di rispettare le peculiarità di un popolo e di uno Stato come San Marino.

Suggestivo il profilo di Tonino Guerra tracciato da Sergio Barducci che narra il privilegio di avere conosciuto un uomo dal pensiero profondo ed è bastato un semplice incontro per comporre i tratti salienti della biografia di un personaggio tanto legato a San Marino. Qui suor Maria Gloria, che ha potuto condividere da vicino i sentimenti di Sergio Barducci per aver goduto dell’amicizia di Tonino Guerra, ha collegato la testimonianza sull’originalità di questo grande poeta e drammaturgo con un’opera di Magritte: lo psicoterapeuta. L’uomo con il cappello e il bastone, seduto e senza volto pare proprio ritrarre Tonino Guerra, mentre il suo senso dell’amicizia e la profondità con la quale scandagliava i sentimenti umani si ricollegano all’immagine surreale delle colombe. Il volatile in primo piano è in grado di aprire la gabbia interiore dell’uomo e liberare la colomba che è in lui.

Molto ricco e significativo il testo sulla Croce Rossa Sammarinese svolto da Giuliano Giardi che ricostruisce la storia dell’ente dalla nascita, fornendo un percorso dettagliato sui numerosi interventi effettuati durante la Prima guerra mondiale fino agli aiuti e ai supporti alla popolazione realizzati dai volontari nel periodo dell’epidemia Covid 19. Con alcune semplici immagini suor Maria Gloria ritrae il percorso di questa bandiera. Dalla bandiera svizzera con croce bianca su campo rosso, collegata a Jean Henry Dunant, fondatore della croce rossa, passando per la bandiera bianca del cessate il fuoco fino alla bandiera bianca con croce rossa per indicare con chiarezza la natura gratuita e infermieristica dell’entrata in campo.

Nel nuovo volume non poteva mancare un riferimento scientifico sulla natura geologica del territorio della nostra Repubblica. Così Cristiano Guerra propone un importante saggio dedicato al fascino geologico del Monte Titano nel quale riporta gli studi rigorosi che Deodat de Dolomieau e Benedict de Saussure effettuarono durante i loro viaggi di studio a San Marino negli ultimi anni del XVIII secolo per compiere specifiche osservazioni e approfondire le loro ricerche sugli affioramenti argillosi del territorio sammarinese e sulle cavità della roccia calcarea, lasciando tracce nelle loro pubblicazioni.

Due testimonianze storiche di grande interesse, prettamente legate alla vita a San Marino nei primi anni del secolo scorso, sono i testi di Franco Franciosi e di Rosolino Martelli. Franciosi, nipote dell’eminente Pietro Franciosi, descrive alcuni aspetti particolarmente significativi della vita nello storico quartiere del “Macello”, vicino alla Porta della Rupe, al Monastero S. Chiara, all’interno del terzo girone delle mura che racchiudono il centro storico della Città sul monte. Martelli ci introduce invece all’interno della Scuola elementare di Borgo Maggiore con il suo bellissimo saggio dal titolo “Il quaderno delle aste”, arricchito da schizzi inediti, e illustra vari momenti della vita scolastica nel periodo del dopoguerra. Un brano pervaso da sentimenti profondi e autentici.

A Franco Franciosi e ai suoi ricordi suor Maria Gloria connette una particolarissima natura morta di Pieter Aertsen dal titolo Banco di macelleria. La vita quotidiana e religiosa viene fotografata da questo autore a partire da un vistoso primo piano di carne macellata e ogni ben di Dio. Sullo sfondo però, proprio come ricorda Franco Franciosi, rimane la fede che opera attraverso la carità. Il ricordo del nonno che non mancava mai di dare l’elemosina ai più bisognosi rimbalza nel ritratto della Sacra Famiglia di Aertsen intenta a distribuire alcuni beni ai poveri.

I ricordi di Rosolino Martelli, corredati dai suoi disegni a matita, conservano il sapore di quegli anni e suscitano sentimenti, come lui stesso afferma, di stampo “deamicisiano”. Ed è proprio al libro Cuore e a quei banchi di scuola che rimanda una bella tela di Antonio Mancini. Questo artista ebbe indirettamente a che fare con la storia di San Marino per essere stato maestro della pittrice Amelia Ambron, madre di quell’Emilio Ambron che regalò al convento e alla Pinacoteca San Francesco di San Marino parte della sua collezione. Il bambino sognante che attende l’ora del gioco, accanto alla finestra evoca in modo puntuale i racconti di Rosolino Martelli.

Se il volume si chiude con il saggio di Pietro Suzzi Valli dal titolo “Terra Nullius”, nel quale l’autore presenta uno stralcio del cabreo settecentesco conservato presso l’Archivio Segreto Vaticano riguardante la definizione dei confini da Pieve Corena a Valle Sant’Anastasio, la conversazione di suor Maria Gloria si arresta sulla bella presentazione del lavoro di restauro di Anna Malpeli e Graziella Venturini. Le due esperte del Centro di restauro dei Musei di Stato illustrano nel loro articolo diverse opere d’arte, indicando strategie, metodi e tecniche con le quali giungere al pieno ripristino delle opere stesse. Suor Maria Gloria si è soffermata sull’affresco della “Madonna del Latte” di Serravalle, attribuita a Bitino da Faenza.

Con questa bella iconografia, che nella sua veste popolare nasconde molti aspetti simbolici, biblici e teologici si chiude la serata. Niente di più significativo per inquadrare alle soglie delle festività del Natale la presentazione di Identità Sammarinese, che da molti sammarinesi viene considerata una graditissima strenna natalizia, disponibile nelle edicole e librerie della Repubblica.

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