San Marino. Bilancio di previsione 2023, in Consiglio l’ok all’emissione di 450 milioni di euro di debito pubblico

San Marino. Bilancio di previsione 2023, in Consiglio l’ok all’emissione di 450 milioni di euro di debito pubblico

Il Consiglio Grande e Generale ha concluso in mattinata l’esame degli emendamenti aggiuntivi all’Articolo 1 del Bilancio previsionale 2023 presentati da Repubblica futura.

Un pacchetto di circa una trentina di proposte, la maggior parte discusse ieri e di cui solo una è stata condivisa dall’Aula, quella relativa a sgravi alle rette di asili nido. Mentre nessuno dei 5 emendamenti di Rf aggiuntivi all’articolo 1 esaminati oggi è stato approvato.

Nel corso della mattinata viene poi approvato, dopo un lungo dibattito, uno degli articoli più rilevanti del Bilancio, l’Articolo 2 relativo all’emissione di Titoli di debito pubblico, riferito in particolare al rollover dei titoli di debito pubblico, per prevedere soluzioni, entro il 31 dicembre 2023, con l’emissione di Titoli del debito pubblico da collocarsi sul mercato nazionale o internazionale fino a 450 mln di euro.

Per Nicola Renzi, Rf, l’Art. 2 è “il cuore della Finanziaria”. Infatti, “in questa legislatura il centro di finanziamento delle attività dello Stato- spiega- è diventata la creazione e la gestione del debito estero”. Ma “salta agli occhi- osserva-che a fronte della prima emissione di debito estero, qua ci troviamo a una cifra aumentata di più di 60 mln di euro”. Luca Boschi, Libera, punta il dito contro la mancanza in Finanziaria di tagli alla spesa e misure per lo sviluppo: “La scelta è solo quella di andare sui mercati internazionali a chiedere un prestito, ed è una scelta molto deludente”.

Guerrino Zanotti, Libera, sottolinea la preoccupazione di fronte “all’impegno del governo a poter emettere titoli per una somma di 60 mln, oltre ai 390 mln che servono per il roll over, perché dobbiamo onorare a fine 2023 i debiti emessi”. È chiaro, secondo il consigliere, che “andiamo verso una stagione di indebitamento, senza mettere in campo azioni efficaci che possano aiutare i conti pubblici a sostenere questo debito”.  Matteo Ciacci, Libera, chiede “trasparenza su come questi soldi siano spesi” e di “iniziare a lavorare tutti insieme per capire come spenderli”. “Una revisione della spesa la dovete fare- manda a dire Fernando Bindi, Rf- dimenticando il consenso e dimostrando di essere statisti che guardano un po più il la dal proprio naso”.

Per Stefano Giulianelli, Pdcs, guardando all’impiego della liquidità derivante dall’immissione dei titoli di debito pubblico- 340 mln come roll over, 50 mln come rimborso prestiti interni e 60 mln come riserva prudenziale- “si può dire che la situazione del debito rimane sotto controllo”. A chi chiede di tagliare la spesa corrente chiede: “Vogliamo davvero ridurre il debito per ridurre le spese in sanità , istruzione etc, o vogliamo efficentare tutti i servizi legati alla pubblica amministrazione?”.  Per Sara Conti, Rf, non si può banalizzare il problema:  “Se i soldi presi a prestito li usiamo solo per la spesa corrente, senza investirli in progetti-paese di medio e lungo termine, continueremo all’infinito a tappare i buchi, rimanendo in questa condizione stagnante”.

“La questione dello sviluppo del prossimo anno ha a che fare con il contesto dell’Unione europea- chiarisce Gerardo Giovagnoli, Npr- unica vera cornice in cui fare stare la maggior parte delle azioni dello sviluppo economico del Paese”. Iro Belluzzi, Libera, seguendo il filo del discorso, invita ad accettare la cornice Ue e quindi i cambiamenti conseguenti per il sistema bancario. L’obiettivo, spiega, deve essere arrivare al finanziamento da parte della Bce. “Credo che maggioranza e governo abbiano messo le basi per la stabilizzazione- puntualizza Francesco Mussoni, Pdcs- che deve andare avanti sui binari di ristrutturazione e riorganizzazione e deciso sviluppo economico”.

A conclusione del dibattito, il Sds Marco Gatti chiarisce come nel bilancio siano state sottostimate le entrate e sovrastimate le uscite. Invita a chi parla di debito crescente ad andare a leggere il report del Fmi. “Il debito ha curva discendente, non sta salendo e il Fondo ci  dice ‘cercate di anticipare il più possibile la riforma Igr per far scendere il debito più velocemente’”. Quindi “ora dobbiamo rinforzare, quindi largo a nuovi progetti di sviluppo ma anche qui siete incoerenti- manda a dire all’opposizione- avete fatto spostare in avanti la discussione sul prossimo comma”, relativo al progetto del Des.  L’Articolo 2 viene infine  approvato.

 

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