Emilio Della Balda su La Tribuna Sammarinese.
Il governo, in tre anni, non è stato capace di varare un progetto organico e neppure progetti settoriali per la finanza.
Nel frattempo i suoi “operai” procedono allo smantellamento del sistema finanziario e se ne vantano pubblicamente con interviste e dichiarazioni dannose e inopportune. Non considerano che l’intero apparato economico e dei servizi viene tenuto in piedi dal centro finanziario e che riducendolo a quattro banche e quattro finanziarie, come viene ripetutamente annunciato, si provocherà un disastro.
Inoltre diventerà inutile la Banca Centrale e sarà sufficiente l’Ispettorato di Vigilanza degli Anni Ottanta con quattro addetti, per cui decine e decine di dipendenti formati e professionalizzati saranno a spasso.
La stessa sorte toccherà ai dipendenti delle banche e delle finanziarie che il governo vuole chiudere senza alcuna motivazione e senza tener conto del libero mercato. Sarà un ritorno al passato, ante legge bancaria non per caso fortemente combattuta dai conservatori del tempo.
Il centro finanziario che doveva diventare piazza finanziaria internazionale sotto la guida della Banca Centrale e con una rigorosissima Vigilanza per dare credibilità al sistema, diventerà una pia illusione. Le banche lavoreranno con le bollette, i libretti di risparmio e qualche piccolo prestito per tirare a campare.
Forse i conservatori vogliono proprio questo per partecipare ai saldi di fine stagione e dare in mano a qualche potentato esterno un’altra fetta di sovranità. Altrimenti non si giustifica l’azione in atto che abbatterà anche gli introiti fiscali visto che qualche istituto è stato portato in perdita e altri hanno fatto l’utile attingendo a fondi accantonati. Sarebbe interessante sapere quale banca presterà soldi allo Stato per i debiti che sta facendo.
Il sistema finanziario sammarinese era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni.
Accadde oggi, pillola di
storia