San Marino. “Il Paese ha bisogno di un patto sociale”

San Marino. “Il Paese ha bisogno di un patto sociale”

“Ho ormai da tempo tento di portare l’attenzione di chi governa, di chi ha ruoli istituzionali e nella politica che per cambiare le cose non è tanto necessario cambiare i governi, quanto di cambiare modo di governare”.

Inizia così una riflessione di Giovanni Giardi. “Chi era all’opposizione non più di un anno fa chiedeva alla maggioranza delle cose che adesso si guarda bene di concedere a chi oggi è all’opposizione (un comportamento ciclico ormai decennale), ma oggi la situazione è molto cambiata, molto aggravata, diventa necessario cercare un coinvolgimento di tutte le forze attive nel Paese disponibili per affrontare i problemi gravi e, le difficoltà permanenti e quelle nuove.
Sento dichiarazioni di rammarico delle associazioni imprenditoriali per un rifiuto di confronto sui temi che li riguardano; di tutte le organizzazioni sindacali che dicono altrettanto. Anche il mondo dell’associazionismo e del volontariato (fortunatamente ricco a San Marino) lamenta la poca disponibilità e attenzione verso i problemi sociali e culturali e le istanze a volte gravi di cuoi l’associazionismo stesso è portatore. Gli stessi operatori della scuola dicono di non essere stati interpellati nonostante una lunga preparazione di ipotesi di lavoro di fronte all’emergenza covid. Ancora più grave la mortificazione della disponibilità a collaborare dell’opposizione politica quando viene offerta nel rigoroso rispetto dei ruoli istituzionali.
In particolare La CSU ha elaborato e approvato nei suoi organismi direttivi un documento che ha chiamato “Un patto sociale per il futuro di San Marino” che analizza attentamente la situazione del Paese e fa proposte per gli aspetti critici del sistema bancario, per lo sviluppo del Paese e le strategie per il futuro, per l’equità e le riforme necessarie, per il sistema sanitario, i problemi sorti nella magistratura, il debito pubblico che potrebbe strozzare il Paese e pesare sulle nuove generazioni, il nostro rapporto con l’Europa trascurato negli anni per permettere agli speculatori e ai corrotti di agire indisturbati e disastrare il Paese.
Perché queste disponibilità dovrebbero essere ignorate e disattese visto che vengono offerte avendo a cuore l’interesse del Paese?
Sto dicendo da ormai 20 anni che il confronto e la collaborazione esaltano non mortificano la democrazia, ma ormai la capacità di confrontarsi responsabilmente con tutte le disponibilità e i portatori di istanze sociali danno la misura statura politica e del senso dello Stato di chi ci governa.
Coraggio amici politici, Spesso a cambiare e a fare la storia, nelle cose piccole o grandi, è stato il coraggio dei singoli che sono stati capaci di staccarsi dal gregge e rispondere alla coscienza e non ad altre costrizioni.
In fondo se Rousseau e ha proposto un patto sociale fra uomini come necessario per assicurare il rispetto di tutti nella convivenza umana, nel nostri piccolo “villaggio”, dopo quasi 300 anni, potremmo provaci a praticarlo”

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