San Marino. Il Partito Socialista ricorda la figura di Bettino Craxi

San Marino. Il Partito Socialista ricorda la figura di Bettino Craxi

A distanza di 24 anni dalla morte di Bettino Craxi, il Partito Socialista sammarinese ricorda la figura del politico tra i più influenti della storia italiana.

“In una vecchia intervista ad un quotidiano sammarinese Craxi, che aveva avuto intensi rapporti di amicizia con il Partito Socialista di San Marino, ebbe a dire “i Compagni di San Marino hanno la memoria lunga…”
Egli venne nel nostro Paese per salutare l’unione di tutti i socialisti sotto un’unica bandiera. In effetti la collaborazione sviluppatasi nel tempo era stata costante e importante anche per i riflessi politici interni al nostro Paese in relazione al rapporto con l’Italia, che in quel periodo non presentava davvero nessun ostacolo insormontabile. D’altronde Craxi, di cui è ricorso il 24° anniversario dalla morte proprio quest’anno, appare sempre di più essere stato un politico di grande peso della Repubblica Italiana ed internazionale e uno statista riconosciuto.
Fu il primo Socialista a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio dei ministri. Fu il mandato più longevo della Prima Repubblica, dall’1983 al 1987 e ricoprì l’incarico di Segretario del P.S.I. dal 1976 al 1993.
Per dare a Cesare quel che è di Cesare, occorre ricordare che Craxi valorizzò l’autonomismo del Partito nei confronti di D.C. e P.C.I., i due maggiori schieramenti politici italiani”.

Scrive il Partito Socialista: “Tra le cose più rilevanti vanno ricordati i fatti di Sigonella, quando all’altezza del Canale di Sicilia alcuni caccia F-14 americani fanno atterrare nella base NATO in territorio italiano un aereo diretto a Tunisi con quattro dirottatori della nave Achille Lauro. Gli americani ne pretendono la consegna ma Craxi ed il Governo italiano si oppongono, nonostante l’intervento del Presidente statunitense Regan.
Il leader del PSI, molto attento sul piano internazionale, si spese per la lotta di liberazione in Cile ma non fece mai venire a meno il sostegno al dissenso dei Paesi dell’Est sotto il controllo sovietico, né mancare aiuto attivo e finanziamenti ai dissidenti della Polonia (Lech Walesa), Ungheria, Cecoslovacchia (Jiri Pelikan).
Fu il Presidente del Consiglio dei ministri italiano che firmò il nuovo Concordato con la Chiesa cattolica e che nelle ore drammatiche del rapimento dell’On. Moro, con il PSI, si dichiarò favorevole ad una trattativa.
Particolare attenzione dedicò alla controversa causa palestinese, tornata oggi di grande attualità, gestita allora con equilibrio assieme alla DC di Moro e Andreotti. Quindi i rapporti con il leader dell’OLP, Yasser Arafat, tesi al sostegno delle lotte di liberazione, cercando di favorire la crescita delle posizioni più moderate che erano quelle più funzionali alla realizzazione di un sistema di pace duraturo. La Senatrice Stefania Craxi afferma che “l’ultimo Presidente del Consiglio a intraprendere iniziative serie, da protagonista, fu suo padre (con Giulio Andreotti alla Farnesina), poi è come se ci fossimo dimenticarci del Mediterraneo e del Medio Oriente…,fino al 7 ottobre 2023, aggiungiamo noi. Questi sono solo alcuni fatti che hanno caratterizzato l’azione dello Statista Bettino Craxi, di cui i Socialisti Sammarinesi si onorano di essergli stati amici”.

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