San Marino. Il pugno duro dei sindacati sulla riforma fiscale: giovedi’ tutti sul Pianello. San Marino Oggi

San Marino. Il pugno duro dei sindacati sulla riforma fiscale: giovedi’ tutti sul Pianello. San Marino Oggi

San Marino Oggi: Governo: “Senza Guardia di Finanza impossibile fare controlli”
/ Csu: “Riforma fiscale vergognosa, o si cambia o scioperi a oltranza

“Giovedì non sarà una dimostrazione di piazza, sarà un attivo dei quadri aperto. Non lo terremo come sempre in una sala riunioni, andremo sul Pianello e potranno parteciparvi tutti i cittadini o i tanti lavoratori lasciati liberi dalla crisi”. Fin qui nulla di strano. Una riunione tra amici sotto Palazzo Pubblico per suonare non un campanello di pericolo per i consiglieri.
Questo anche se la Prima lettura della riforma Tributaria sarà ‘istituzionalmente’ già in viaggio verso la competente commissione e poi tornare in Aula (emendamenti compresi) per la definitiva approvazione. Dunque tutto secondo un canovaccio scontato: sindacato brontolone, governo deciso sulle proprie scelte, lavoratori presi nel mezzo tra martello e incudine. Invece no, strada facendo gli otto sindacalisti della Csu che ieri hanno annunciato la manifestazione dell’attivo dei quadri non ha resistito ed è esplosa in un palleggio intenso di frasi del tipo:
“il governo ha mostrato i muscoli non volendo scambiare con noi le opportune riflessioni sulla riforma quando lo abbiamo richiesto, ma i muscoli li abbi mo pure noi”. Non solo: “disposti a fare le barricate”, “o il governo ci ripensa o scateneremo l’inferno”. E altre ‘riflessioni di questa natura. Tutte finalizzate ad un traguardo: “Sarà sciopero generale particolarmente duro”. Dalle premesse parlare di autunno caldo potrebbe sembrare riduttivo, ma
dagli animi, dai toni, dalle espressioni dei sindacalisti ieri mattina sembrava proprio che il governo con la volontà di stringere i tempi sul varo della riforma Tributaria non favorisse il dialogo. ecco il dialogo fra organizzazioni sindacali e esecutivo. Dice la Csu: “Siamo sempre stati disponibili a confrontarci. Il governo invece ha ignorato le nostre offerte di collaborazione.
(…)


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