San Marino. In Consiglio regna la cautela sulla custodia di asset virtuali

San Marino. In Consiglio regna la cautela sulla custodia di asset virtuali

Dopo l’ampio dibattito sugli emendamenti riguardanti gli “Incentivi per l’effettuazione di interventi di riqualificazione energetica e impiantistica degli edifici esistenti e per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o cogenerazione”, il Consiglio Grande e Generale è andato avanti ieri pomeriggio con la ratifica e il dibattito relativo al decreto delegato 10 maggio 2021 n. 87 “Norme in materia di servizio di custodia di asset virtuali”.

“La cosa più importante da sottolineare – ha premesso il segretario di Stato per l’Industria, Fabio Righi – è che abbiamo scommesso su un settore e quindi bisogna sdoganare un tema che è certamente delicato e va tenuto sotto controllo ma è certamente innovativo e può rappresentare una leva economica per San Marino”. Lo riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sui lavori di ieri pomeriggio del Consiglio Grande e Generale.

Eva Guidi (Libera) ha chiesto “massima attenzione su eventuali elusioni dell’antiriciclaggio e dell’antiterrorismo”.

Anche Pasquale Valentini (Pdcs) ha invitato tutti alla prudenza: “Non è che San Marino possa immaginare di fare cose in questo ambito senza cercare il massimo di integrazione col sistema italiano ed europeo. Vi prego di associare a questo lavoro che dovrà fare Banca Centrale e Aif un lavoro analogo che andrà fatto negli istituti bancari e fra quelli che dovranno poi essere coloro che gestiscono queste cose”.

Si apre una prospettiva, cerchiamo di non sciuparla. Mettiamoci la saggezza necessaria, è uno dei settori del futuro”, è stato l’appello di Giuseppe Maria Morganti (Libera).

Emanuele Santi (Rete) ha parlato del “flop che si è fatto con la prima normativa che non prevedeva organismi di controllo”.

Pronta la replica di Andrea Zafferani (Rf): “Devo ricordare che se si è potuto intervenire bloccando società che operavano contrariamente alle norme, è perché si sono fatte quelle norme e perché dietro quelle norme c’è stata la costituzione di un gruppo di lavoro che comprendeva l’Aif”.

“Ovviamente – conclude il segretario di Stato per l’Industria, Fabio Righi – è un decreto che norma ma non è un decreto di pronti via. È prevista un’autorizzazione da parte di Banca Centrale che presidia il settore bancario che nel momento in cui stabilirà le regole di ingaggio farà tutte le verifiche del caso con l’aiuto della stessa Aif e di San Marino Innovation”.

Clicca qui per leggere il resoconto dei lavori di ieri pomeriggio del Consiglio

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