San Marino. Incidente mortale al Podere Lesignano, ripreso il processo

San Marino. Incidente mortale al Podere Lesignano, ripreso il processo

Incidente mortale al Podere Lesignano, audizione dei testimoni

Antonio Fabbri

È ripreso, ieri, il processo per l’infortunio mortale che ha visto vittima Miron Vasile, muratore di origine moldava che stava effettuando dei lavori presso il Podere di Lesignano. Per l’accaduto è finito davanti al giudice il titolare del Podere.

L’udienza di ieri ha visto la parte civile, la moglie della vittima, ritirare la propria costituzione, dichiarando l’intervenuto risarcimento del danno. Il processo davanti al commissario della legge Simon Luca Morsiani è dunque proseguito con l’audizione dei testimoni. Per primo l’ingegner Stefano Brandi, consulente tecnico d’ufficio che ha ricostruito l’accaduto di quel 28 dicembre 2018. “Il lavoratore operando autonomamente in cantiere. Per sollevare una lastra di cartongesso accoppiata con altre venti, ha causato un effetto ventosa sul pacco delle lastre che in blocco si sono spostate e sono andate a schiacciare il corpo del lavoratore contro la parete opposta, essendo questo pacco posto in un corridoio. Il lavoratore non riuscito ad opporsi allo schiacciamento delle lastre che avevano un peso complessivo di circa 700 chili ed hanno operato una spinta di circa 240 chili su collo del lavoratore. Anche volendo, con la sola forza delle braccia, non è riuscito a sollevare”.

L’uomo era solo in quella giornata mentre, per un margine accettabile di sicurezza, sarebbero dovuti essere in due a sollevare quelle lastre, ha detto il perito. L’accaduto ha fatto quindi finire davanti al giudice il committente, difeso dall’avvocato Alberto Francini, con l’accusa di omicidio colposo. E’ risultato che le lastre erano state puntellate. “Una modalità di per sé idonea ad evitare che cadessero, sempre che, però, nessuno avesse rimosso il puntello”, ha detto il perito. Circostanza che, invece, si è purtroppo verificata con le conseguenze tragiche che ha portato. Ascoltati anche la polizia civile e l’ingegner Cesarini del dipartimento prevenzione infortuni sul lavoro, oltre ad altri testimoni.

Le audizioni dei testi proseguiranno il prossimo 13 maggio

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