San Marino. Insegnanti di religione: il Segretario Morganti dalla parte della Diocesi. San Marino Oggi

San Marino. Insegnanti di religione: il Segretario Morganti dalla parte della Diocesi. San Marino Oggi

Franco Cavalli – San Marino Oggi: Il segretario alla Pubblica istruzione assicura che “Ci sarà un momento di verifica”. “Serve un accordo anche con la Santa Sede” /
Insegnanti di religione, Morganti con
la Diocesi: “I patti vanno rispettati”
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Accordo bocciato (20 a 21) in Consiglio anche da “fuoco amico”

Resta in primo piano la vicenda dell’accordo sulla parificazione degli insegnanti di religione, stipulato dallo Stato con Diocesi di San Marino – Montefeltro che il Consiglio ha bocciato venerdì, sotto i colpi anche di esponenti di maggioranza (non tutta l’opposizione era infatti contraria).
E così, dopo l’Ira della Diocesi che ha tuonato “Pacta sunt Servanda” (i patti vanno rispettati), anche il segretario competente, Giuseppe Maria Morganti si schiera dalla stessa parte e chiarisce anche un po’ la vicenda sulla quale afferma “c’è anche una scarsa cognizione dei fatti”. Morganti spiega che “l’insegnamento della religione è da anni al centro di un approfondito dibattito” e che “l’antica tendenza connessa alla ‘diffusione della dottrina’ è stata definitivamente abbandonata” e oggi “l’insegnante di religione ha il dovere di formare gli studenti mirando al superamento d’ogni forma d’intolleranza e di fanatismo nel rispetto di chi professa altre religioni. Si tratta per tanto di un insegnamento aperto a tutti, non confessionale, ma con un approccio schiettamente culturale al fenomeno religioso in generale e alla tradizione cristiana in particolare in quanto elemento caratterizzante la cultura del nostro Paese”. Inoltre “l’insegnamento della religione nella scuola a San Marino viene gestito da personale scelto dalla graduatoria, avente titolo di studio specifico (laurea in teologia o similari) e solo dopo aver conseguito apposito corso di idoneità alla pari di ogni altro docente. Unico elemento di difformità con le altre designazioni resta il diritto della Diocesi di verificare annualmente il mantenimento dei criteri di idoneità.
(…)


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