Corriere Romagna San Marino: Le
trattative
per il
passaggio
alla Banca
di San
Marino
sono
concluse / Smi bank alla Bsm, trattative agli sgoccioli /
Operazione a costo zero, salvi tre dipendenti su cinque. Ieri la proroga al commissariamento
SAN MARINO. La Smi bank passa
ufficialmente (o quasi) alla Banca di San Marino: le trattative sono
concluse, anche se manca la firma
finale del vecchio consiglio di amministrazione
dell’ex Banca del Titano
che dovrà azzerare il capitale
dell’istituto di credito per permettere
l’ingresso di Bsm. Intanto, per
completare le operazioni e attendere
il “sigillo” di Banca centrale,
l’organo di vigilanza ha predisposto
appena ieri la proroga di altri
due mesi del commissariamento
che sarebbe dovuto scadere oggi.
Un’operazione a costo zero per la
Banca di Vincenzo Tagliaferro che
manterrà tre dei cinque dipendenti:
la San Marino international
bank diverrà, come annunciato
mesi fa, una “bad bank”, ossia una
società specializzata nella gestione
dei crediti non performing della
banca “madre”. «Il nuovo “ufficio”
sarà destinato al recupero crediti
sia per il gruppo Banca di San Marino
– annuncia il direttore Vincenzo
Tagliaferro -, che per altre banche
sammarinesi. L’operazione sarà
ultimata a costo zero, perché Bsm
assorbirà l’intera società con attivi
e passivi: il patrimonio netto è,
appunto, uguale a zero».
Ora, data
la proroga di due mesi all’amministrazione straordinaria, Banca Centrale spera di chiudere ogni tecnicismo
entro l’8 ottobre, data di
scadenza del commissariamento iniziato
nel febbraio dello scorso anno.
Una storia “segnata” quella di
Smi bank: nacque dalle ceneri della
Banca del Titano, “fallita” nel 2005.
Un paio di anni di vita, poi le difficoltà
e il commissariamento.
Quattro i maggiori azionisti: col
10,079% la finanziaria sammarinese
Smi (alla quale Banca centrale
ha revocato la licenza appena un
mese fa), l’Istituto finanziario del
Mezzogiorno col 10%, l’imprenditrice
Cinzia Ciampani (20%).
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