San Marino. Interrogatori Conto Mazzini: entrature, pressioni, intrecci nella nascita della CSA. L’informazione

San Marino. Interrogatori Conto Mazzini: entrature, pressioni, intrecci nella nascita della CSA. L’informazione

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Interrogatori Tangentopoli-Mazzini. Testimonianza di Dughera: “Mi venne detto che senza l’appoggio della politica io avrei chiuso” / Entrature, pressioni, intrecci nella nascita della Compagnia Sammarinese di assicurazioni

Le operazioni per la nascita della Compagnia Sammarinese di Assicurazioni raccontano di “entrature” e di rapporti con la politica italiana e sammarinese. Ne parla il presidente della Csa, Gianfilippo Dughera in un interrogatorio (…)

I “soci” sammarinesi. Nell’interrogatorio di Dughera, questi parla della pressioni dei “soci” sammarinesi. “Soci” che rappresentavano in realtà altri soggetti, evidentemente politici, la cui influenza si spingeva fino all’assunzione dei dipendenti della Csa. (…)

Il “paese per furbi vietato agli onesti”. Il quadro descritto da Dughera, dunque, rileva un forte interessamento di esponenti politici e di governo all’operazione Csa. Prima Stolfi che con Pizzolante propone di ottenere, pagato da altri, il 25% della compagnia. In quella legislatura la nascita della Csa viene predisposta, ma non viene concessa dell’esecutivo. E cambia governo. In carica c’è l’esecutivo del Patto e alle finanze c’è Gatti che, stando a quanto dice Dughera, di pretese avanza le sue. Fa mettere da parte un socio, Jovine, quello che tra l’altro aveva versato l’importo di quelle quote una parte delle quali è finita di fatto a Stolfi poi, alla fine intestata “gratis” a Dennis Guerra. Di seguito qualcosa cambiò, forse per la pretesa di Gatti di far fuori Jovine o forse per altre invadenze politiche. Sta di fatto, riporta sempre Dughera nell’interrogatorio, che in Consiglio Stolfi lo attaccò e questo fece infuriare il presidente della Csa che il 24 febbraio 2010 diramò il famoso comunicato stampa nel quale descriveva gli incontri con i membri di governo, come riportati anche nell’interrogatorio agli atti del conto Mazzini, e parlava di San Marino come “paese di furbi vietato agli onesti”. (…)

Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato dopo le 23

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