Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Tutti, troppi e nessuno
(…) Quella di riunire tutte le forze per preparare un rilancio complicato dell’economia, è una proposta che era piaciuta a tutti, forse in consiglio approvata da troppi, ma alla quale nessuno ha voluto rinunciare. Così attorno al grande tavolo illuminato dal lampadario in vetro di Murano, a Palazzo Begni, lo spiegamento delle seggiole è stato di quelli mai visti. Anche le idee facevano rumore, tante erano le teste presenti. Il problema è che ognuno ci è entrato con la sua di idea. E non sarebbe neppure un male, se non fosse che in questi casi da mettere in campo c’è la volontà di conciliazione. Considerato, però, che ci sono voluti due incontri solo per stabilire il metodo, perché nel primo si era deciso di organizzarsi in un modo e nel secondo si è ripiegato su un altro, sulla possibilità di conciliazione delle idee qualcosa da ridire ci sarebbe. (…) L’importante, in questo contesto dove le competenze necessariamente si accavalleranno, e a questo punto legittimamente ciascuno potrà e vorrà dire la sua, è che i commercianti non si mettano in testa di poter vendere prodotti finanziari, i bancari i souvenir, gli industriali di affittare camere ai turisti, il governo di dettare l’agenda ai sindacati, e i sindacati di rubare il mestiere ai politici. Insomma, sarebbe già un grosso successo per il tavolo di sviluppo che ognuno facesse la propria parte contribuendo a raggiungere il risultato, evitando che il fatto di esserci tutti, si trasformi nel disagio di essere in troppi, con la conseguenza di non trovare soluzioni per nessuno.
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