Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: “Turismo, di convegni ne abbiamo
fatti abbastanza. E’ ora di agire” /
Il consigliere dc Franco Ugolini popone: “accordo con l’Emilia Romagna per una monorotaia finanziata con fondi europei e una city card per la competitività dei consumi”
(…) I dati non sono confortanti, San Marino ha ancora potenzialità per puntare sul turismo? “Credo che San Marino abbia alte potenzialità per quanto riguarda lo sviluppo del turismo e del commercio. Ad esempio la nascita di nuovi alberghi con annesso centro benessere e centro termale. Credo che gli operatori siano pronti ad investire nelle proprie strutture se da parte dello stato c’è la volontà di investire in iniziative per creare opportunità di sviluppo nel settore: musei, grandi mostre, infrastrutture, strade. Ecco, proprio per parlare di viabilità, negli anni cinquanta Federico Bigi fu lungimirante nel firmare l’accordo per la superstrada. Fu un elemento di sviluppo importante e creò ricchezza per San Marino. Oggi, però, ormai è una infrastruttura datata. Lo si vede bene in estate quando per percorrere quella strada che unisce Rimini a San Marino ci vuole un’ora, un’ora e mezza”.
E allora, quali sarebbero le sue proposte? “Credo che sia fondamentale la collaborazione con la Regione Emilia Romagna per la creazione di una monorotaia. Ci sono degli studi in atto di collegamento veloce tra Rimini e San Marino. Questo consentirebbe di collegare facilmente anche l’aeroporto e la stazione. Poi diventerebbe anche una possibilità di lavoro, perché quando nascono questi cantieri si creano opportunità di investimento per le aziende che operano nel settore”. (…)
E la black list quanto pesa sul settore? “Guardi, a parte la difficoltà data dalle elezioni politiche in Italia che hanno frenato gli ultimi passaggi per la normalizzazione dei rapporti che comunque auguro al più presto, nel giro di qualche mese portino alla uscita dalla black list, l’uscita dalla black list e la bassa fiscalità che è la nostra “arma” legittima, è capace di richiamare investimenti e attività a San Marino. Quindi uscita dalla black list e bassa fiscalità potrebbero anche creare l’opportunità di individuare delle zone in cui creare dei centri direzionali e produttivi. Attrarre cioè, come succede in altre zone come ad esempio Lugano, attività di livello che grazie a bassa fiscalità e a terreni a costi abbastanza bassi creerebbero posti di lavoro e una ricaduta economica per tutto il comparto commerciale”. (…)
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