Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Indagati per interesse privato in atti d’ufficio Gumina, Giannini, Gemma e Carli / Intrecci politici nel caso del bonifico Bcs da 1,2 mil
La vicenda del bonifico effettuato in pieno blocco dei pagamenti, ormai appare pacifico, si inquadra nel contesto delle vicende e delle indagini legate alla cosiddetta tangentopoli veneta, prima scoppiata con il caso Chalet, nei primi mesi del 2013, e poi sfociata nel caso delle tangenti Mose. Dalle indagini italiane sul caso Chalet è emerso che in sei anni sono stati movimentati sul Titano oltre 17.800.000 euro, attraverso il meccanismo delle fatture per operazioni inesistenti e il successivo prelievo in contanti dalle banche. Di questi, secondo gli inquirenti, facevano sostanzialmente parte anche i denari del bonifico. Infatti, fu sempre con il meccanismo delle fatture inesistenti emesse dalla Bmc Broker dell’ex console Colombelli che vennero incamerati i fondi neri per costituire il capitale della Finanziaria Infrastrutture. (…)
Il contesto politico. In questo contesto non si può non notare come i soggetti che ruotano attorno alla vicenda gravitino tutti nel medesimo ambito politico. La finanziaria era di Colombelli e Claudia Minutillo, entrambi vicini all’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan. Tutti e tre entrati nelle indagini italiane sulla vicenda Chalet-Mose. Area di centrodestra, dunque. Nella stessa area di influenza politica, stando a quanto ricostruito da L’Espresso, anche quella che il settimanale definisce “Lobby di potere attorno ad Angelino Alfano”, della quale, sempre stando al giornale, fanno parte almeno due degli indagati in questa vicenda del bonifico: l’ex direttore di Bcsm, Mario Giannini, e uno dei commissari di Bcs in amministrazione straordinaria, Sergio Gemma. (…)