San Marino. Iss, premi di produzione: “Uno schiaffo a chi è in trincea”

San Marino. Iss, premi di produzione: “Uno schiaffo a chi è in trincea”

Premi produzione ai vertici dell’Iss: “Uno schiaffo a chi è in trincea”

Fanno discutere i premi produzione ai vertici dell’Iss

“Dopo l’interpellanza presentata dal nostro gruppo consigliare che chiedeva le motivazioni per cui la delibera n.18 del 10 Febbraio 2021 non fosse stata pubblicata sul sito del Congresso di Stato – scrive Libera – è emerso il vero motivo del tentativo di mancata trasparenza dal parte del Governo che, fin dal principio, vogliamo denunciare”. Una delibera tenuta nascosta per un po’, insomma.

“Infatti tale delibera attribuiva, nella sostanza, un premio di produzione al Comitato Esecutivo dell’Iss per aver raggiunto gli obiettivi dell’anno 2020 andando ulteriormente in deroga al tetto massimo degli stipendi, tema tanto caro a qualcuno che ora è al Governo”.

Libera afferma di ritenere “inopportuna tale decisione anche perché non conosciamo gli obiettivi raggiunti dai vertici dell’Iss, ma soprattutto lo riteniamo uno schiaffo morale e sostanziale nei confronti di chi, operatori sanitari e socio-sanitari, è in trincea da un anno senza sosta e che di questi onerosi riconoscimenti non ne hanno mai visti.

Speriamo davvero che queste pratiche, odiose e quanto mai infelici in questo momento storico, cessino a favore di interventi seri a supporto dei nostri sanitari. Inoltre chiediamo, precisamente, gli obiettivi che erano stati dati al Comitato Esecutivo affinché si possa conoscere, in maniera trasparenza, l’iter che ha portato ad elargire questi premi.

Alle donne e agli uomini che in ospedale continuano a lavorare e lottare contro il Covid-19, senza risparmiarsi mai, va tutta la nostra gratitudine”, dice Libera 

Sulla stessa linea anche Repubblica futura.  “E’ di questi giorni la notizia che sono stati erogati premi di produzione per i vertici Iss. Abbiamo molti dubbi su questo – dice Nicola Renzi capogruppo di Rf – Primo per come è stato creato. La norma sul tetto degli stipendi, adottata a seguito di referendum, prevedeva che anche le figure apicali delle dell’amminstrazione dello Stato e delle partecipate, avessero una remunerazione con un tetto massimo di 100mila euro, considerando nell’importo ogni voce aggiuntiva. La maggioranza ha deciso di cambiare questa norma, dopo tutte le battaglie che, in particolare Rete, aveva fatto quando era all’opposizione. Ha deciso di fare saltare questo tetto per pagare quanto il mercato richiedeva, anche ai vertici dell’Iss. Incoerente per chi aveva predicato il contrario, ma se vogliano una atto di realismo. Tuttavia riteniamo che il problema serio sia quello della valutazione. Non può essere il Congresso di Stato a decidere se un Comitato esecutivo si merita o meno i premi di produzione. Il governo può dare gli input, ma non può essere anche l’ente valutatore. Cosa si ottiene così? Che non diventano più obiettivi ma una vera e propria voce dello stipendio e la si deve erogare a prescindere. Tra l’altro, degli obiettivi fissati, due fondamentali non sono stati raggiunti: reperimento di personale sanitario e parasanitario; secondo obiettivo non raggiunto riguarda l’atto organizzativo del’Iss. A noi non risulta sia stato adottato e neppure che sia partito il dibattito sull’atto organizzativo. Motivo per cui, prudenza avrebbe suggerito di soprassedere su questi premi, rimandando valutazioni a tempi migliori e ripensando la norma, perché le valutazioni non le può fare il Congresso di Stato”, conclude Renzi.

 

 

 

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