Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Dietro al rinvio anche considerazioni di carattere politico: il voto avrebbe potuto sancire anzitempo la stretta di mano tra i due partiti / Riforma fiscale, “paura” per l’asse Dc-Psd / L’esame slitta a luglio: ufficialmente il Congresso cerca il consenso sociale
SAN MARINO. Il governo fa slittare la riforma fiscale a luglio: “paura” dell’accordo Dc-Psd. Valentini: «Avrei preferito portarla a giugno, ma un voto risicato non può bastare». Ufficialmente, il Congresso
di Stato ha fatto scivolare in avanti il passaggio della tanto attesa riforma nella seduta consigliare di luglio per cercare un consenso sociale più ampio possibile e farla quindi “digerire” a sindacati, associazioni di categoria e professionisti: questa la giustificazione addotta dal segretario di Stato alle Finanze.
In realtà, dietro, il nodo sembra molto più politico che “pratico”: con alcuni “musi” lunghi che, martedì in Congresso, han chiesto lo slittamento dell’esame, il governo ha temuto che la riforma potesse passare, sì, in Consiglio, ma con l’appoggio esterno del Psd piuttosto che quello interno dell’alleato di governo, il segretario alla Giustizia Augusto
Casali (in asse col collega all’Istruzione Romeo
Morri). Questo avrebbe ufficializzato l’accordo tra la Dc e il Psd: una stretta di mano alla quale la coalizione di governo non pare ancora pronta. (…)