Rassegna Stampa – L’odissea dal 2022 con la consegna della cartella esattoriale dell’Agenzia delle entrate italiana
CARLA DINI. Piú della metà della pensione se ne va in tasse doppie. È il caso di Giuliano Brugnoli, 69enne santarcangiolese, che ha lavorato 35 anni come frontaliere a San Marino nell’industria Decsa di Serravalle. Un percorso coronato otto anni fa dalla pensione e da una relativa serenità finché l’agenzia delle entrate gli chiede un accertamento. È il 7 luglio del 2022 e il suo commercialista spedisce subito la denuncia dei redditi all’ufficio competente. La doccia fredda arriva il 22 dicembre dello stesso anno, quando viene consegnata la prima cartella esattoriale con richiesta di pagare, entro 60 giorni, il credito di imposta, in pratica l’equivalente delle tasse pagate sul Titano. Brugnoli non ci sta e impugna i documenti. «A differenza di tanti – premette – ho sempre fatto la dichiarazione dei redditi perciò mi sono rifiutato di pagare altre imposte». Ma le premesse non sono rosee. La seconda cartella esattoriale viene recapitata a ottobre 2023. (…)
Articolo tratto dal Corriere Romagna