San Marino. La lettera di una insegnante: “Inutile e vergognoso apartheid degli studenti”

San Marino. La lettera di una insegnante: “Inutile e vergognoso apartheid degli studenti”

“L’inutile e vergognosa apartheid degli studenti non allineati”.

Inizia così una riflessione di una insegnante sammarinese, Angelamaria Morotti, sul tema sulle misure di prevenzione del Covid all’interno delle scuole.

“In questi giorni è scoppiato il delirio a scuola a causa di un documento ISS fantasma. Perché fantasma? Si tratterebbe di un nuovo documento ISS (per la gestione del caso sintomatico/positivo in ambito scolastico) che hanno iniziato ad applicare ma che non è mai stato inviato né alle famiglie degli studenti né agli insegnanti.
Mi interrogo se questo modo di fare sia da ritenersi corretto in uno stato di diritto.
Il Centro Covid sta telefonando a insegnanti e studenti non vaccinati per metterli in quarantena vera, e non fiduciaria, appena c’è un solo alunno positivo in classe anche se non c’è stato un contatto stretto. Questo documento è talmente fantasma che non si sa a quale ordine scolastico si applica e in che modo, infatti si sono già viste procedure diverse per casi uguali.
In questi anni abbiamo chiesto ai nostri studenti di stare distanziati in aula, di portare le mascherine (tra l’altro le FFP2) e tutto questo non è ancora sufficiente? No, non basta per l’ISS, ora li chiudiamo in casa in isolamento per 10 giorni a fare la DAD perché non sono vaccinati. E’ vergognoso, io come insegnante rifiuto categoricamente questo trattamento e differenziazione che lede in modo grave il diritto allo studio.
Come insegnante sono consapevole di quanto la DAD sia stata deleteria, abbia provocato lacune, programmi ridotti, interruzione dei laboratori professionali, abbandono scolastico.
Tutta questa gestione sta mettendo a dura prova la salute psicofisica di tutti i giovani, malesseri psicologici, disagi psichici, autolesionismo. Tutto ciò ha necessitato l’introduzione di un Centro di Ascolto di psicologi nelle scuole. Non possiamo però intervenire solo sugli effetti senza interrogarci sulle responsabilità politiche.
Mi interrogo come i medici, che hanno redatto questo documento, non pensino alla salute dei nostri ragazzi e come può la Segreteria all’Istruzione demandare all’ISS queste scelte che spettano a lei soltanto perché si parla di gravi disservizi scolastici per l’assenza degli insegnanti e di gravi problemi di inclusione dei nostri studenti separandoli e isolando una categoria di ragazzi. La mia esperienza personale mi permette di dire, per fortuna, che la divisione sociale è presente soprattutto tra gli adulti e non tra gli studenti che restano uniti e solidali. Mi insegnano molto.
Garantire ai giovani una crescita armoniosa all’interno delle formazioni sociali e la partecipazione libera alle attività scolastiche dovrebbe essere al primo posto tra le preoccupazioni del governo. Purtroppo si assiste al contrario. Le scelte politiche stanno incidendo ulteriormente sull’equilibrio psico-fisico di tutti i ragazzi. Loro sono i nostri figli, alunni, studenti, nipoti e solo le scelte che faremo con amore nei loro confronti permetterà loro un sereno e completo sviluppo”.

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