Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento di Lucio Pelliccioni dal titolo “Non sarò complice”:
“Quello che brucia è il mio ‘Green Pass’, oggetto talmente prezioso da stabilire ‘Libertà e Diritti a tempo determinato’.
Il possesso di questo foglio di carta è in grado di garantirmi diritti, miei dalla nascita ed inviolabili (art. 5 n. 59/1974 ‘I diritti della persona umana sono inviolabili’). Il diritto di praticare sport, di lavorare, di accedere ai luoghi di cultura come teatri e biblioteche o semplicemente prendere un caffè in un bar.
Ora tutto questo è condizionato dal possesso o meno di una certificazione che non garantisce a livello sanitario la contagiosità di un soggetto.
La validità di questo strumento? Non si sa… Un giorno 9 mesi, il giorno dopo 6 con riporto di 2, il giorno dopo mi scade ma forse no, forse c’è una proroga o forse non hai capito bene…
Il possesso del Green Pass non mi fa sentire un cittadino migliore o più meritevole di chi per mille motivi non lo possiede, sono un cittadino e un essere umano esattamente come lui/lei.
C’era un obiettivo in tutto questo, pure nobile, ridurre i contagi, ad oggi un fallimento totale, su tutti i fronti. I contagi sono altissimi, le attività economiche sul lastrico, l’unico obiettivo raggiunto è un clima sociale estremamente divisivo carico di rabbia e odio.
Quando una scelta non funziona, se si è in buona fede e se sia ha davvero a cuore il bene del Paese, occorre avere il coraggio di cambiare strada. Sia chiaro, che questo esula completamente del ‘discorso vaccini sì o vaccini no’, io parlo di questo strumento che non ha nulla di sanitario, grazie a questo Qr-Code viene esclusa dalla vita sociale una parte di cittadinanza che fino a prova contraria è sana esattamente come gli altri, quindi dovrebbe godere esattamente degli stessi diritti degli altri.
In questo momento di estrema difficoltà, solidarietà e unione, dovrebbero essere i cardini su cui ripartire, ma ogni vostro nuovo decreto non solo non risolve il problema dei contagi ma alimenta divisioni e discriminazioni.
Io non voglio essere e non sarò complice di tutto questo, come cittadino ma soprattutto come essere umano non posso accettare che i diritti delle persone siano legate a un Qr-Code.
‘Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri’ (Nelson Mandela)”.
Lucio Pelliccioni