Per non lasciare nell’oblio la saggezza dei nostri antenati
Quando sugli interessi personali prevalevano davvero quelli della “nostra amata San Marino”
Luigi Tanfani come Rappresentante una Società di Capitalisti la quale dispone di 15 Milioni di Lire, domanda al Governo della Repubblica il Terreno necessario per fabbricarvi, entro il periodo di un anno con privativa dell’Esercizio per 50 anni una sfilza di opere. (…)
Nel trattato non mancano promesse di interesse (…)
Il trattato è accompagnato da una lettera privata ad uno dei Reggenti in carica, Filippo Belluzzi, in cui Tanfani scrive: a Lei, (Come Presidente degli Spettacoli, senza obbligo di occuparsene, o ai suoi Eredi saranno pagate dalla Banca per 50 anni Lire Dodicimila all’anno, senza pregiudizio dei due articoli segreti del Contratto, e senza che da altri si sappia per evitare gelosie. (…)
La proposta di Tanfani è respinta nel supremo interesse della Repubblica, come le tante altre arrivate sul Titano quasi una all’anno dopo l’Unità d’Italia.
Belluzzi, quella lettera ricevuta in privato, la mette agli atti come documento pubblico, assieme al trattato coi suoi Articoli segreti.
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