San Marino. La Reggenza di campagna e di città

San Marino. La Reggenza di campagna e di città

Rassegna stampa – Spunti storici a spiegazione delle righe di Marino Moretti in “Il trono dei poveri”. I Capi di Stato sammarinesi all’epoca della differenziazione per provenienza e del sorteggio nella Pieve.

Beatrice Casali – (…) “Vestito come un contadino. Sudicio e senza cravatta, e il berretto di feltro, capisci? quando passava qualcuno, giù a carponi nel carro a nascondersi! Credi tu che facesse sempre in tempo? E’ vero che prima di entrare in Città scendeva ad una casa amica qui sopra, dove teneva i vestiti, la sua finanziera, i guanti, la tuba. E il donzello che aspettava sull’uscio doveva pur sorridere sotto i baffi, il donzello. Poi faceva il suo ingresso in città e non era da meno degli altri, poiché a San Marino, ci si avvezza presto alla tuba. Non c’è famiglia che non abbia una cappelliera con dentro una tuba”. Queste sono le parole che il vecchio professore di Liceo Marino Archi pronuncia al suo ex allievo, raccontando delle differenze tra un Reggente di Città ed uno di Contado. L’allievo è Marino Fogliani, il protagonista de “Il trono dei Poveri”, romanzo ambientato nella San Marino di primo ‘900, scritto dal poeta e scrittore Marino Moretti. (…) Secondo alcuni storici, il libro di Marino Moretti ha il difetto di aver generalizzato il ruolo e l’estrazione sociale dei Capitani Reggenti, e questo fu alla base di molte critiche che lo scrittore ricevette dalla Repubblica, che impiegò anni per apprezzare a pieno l’opera dedicata alla suggestione che il cesenate ebbe dagli usi e costumi scoperti in numerosi viaggi che egli compì sul Titano.

Certo è che all’origine dell’istituzione reggenziale ci fosse una sorta di differenziazione, tanto che i due erano inizialmente contraddistinti dagli stessi appellativi: l’uno era il Capitano, l’altro il Difensore, poi Rettore. Il Capitano proveniva dall’élite, mentre il Difensore era di provenienza popolare, o meglio che viveva nel contado, ma raramente era contadino, più spesso apparteneva alla protoborghesia. Durante le migliaia di avvicendamenti intercorsi si sono succeduti anche molti contadini, ma il secondo Reggente era ben più spesso un possidente terriero o, un commerciante. Dalla metà del 1700 venne stabilito ufficialmente che l’estrazione del 1° Reggente doveva essere nobiliare, in quanto l’appartenenza a ceto alto era garanzia che il Reggente possedesse quelle doti necessarie per governare con competenza la Repubblica. (…)

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino

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