In questo tempo drammatico credo necessario riprendere i caposaldi di una posizione ragionevole rispetto alla vita dell’uomo, attingendo alla ragione e al patrimonio della concezione cristiana della vita, quella weltanschauung che ci rende fieri di una storia indimenticabile.
Se, vincendo ogni pregiudizio come pure ogni superficiale abitudine, riprendiamo in mano il capolavoro di Giovanni Paolo II Evangelium vitae, ci accorgiamo della bellezza di un documento che ci rende fieri di appartenere a quella storia che, affondando le radici nel pensiero greco, attraverso le pagine indimenticabili dell’Antico Testamento, ci raggiunge con la consapevolezza che «il Vangelo dell’amore di Dio per l’uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita sono un unico e indivisibile Vangelo».
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