San Marino Oggi: Unas e Usc: “La riforma fiscale non garantisce equità”
Anche le associazioni di categoria Unas, artigiani, e Usc, commercianti, intervengono per esprimere preoccupazione sul tema della riforma fiscale. “Una vera equità fiscale – si legge nella nota – deve intendersi quale equilibrio e imparzialità dello Stato nel richiedere ai singoli contribuenti imposte e tasse sulla base della soggettiva capacità contributiva. Non ci possono essere trattamenti diversi dettati dalla discriminante della appartenenza ad una categoria piuttosto che ad un’altra. Un trattamento è equo solo se a parità di capacità contributiva pretende un pari impegno da parte del contribuente”.
Al termine del comunicato le due associazioni di categoria propongono degli esempi. Con un reddito imponibile di 14mila euro: un imprenditore persona fisica pagherebbe 2.380 euro pari al 17,00%; un lavoratore dipendente non pagherebbe nulla. Con un reddito imponibile di 32mila euro: un imprenditore persona fisica pagherebbe 5.440 euro pari al 17,00%; un lavoratore dipendente pagherebbe 2.700 euro pari al 08,44%, la metà. Con un reddito di 42mila euro: un imprenditore persona fisica pagherebbe 7.140,00 pari al 17%; un lavoratore dipendente pagherebbe 4.200 euro pari al 10%.
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