Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Peppino Della Balda.
“Arrivano anche a San Marino e quando sono buone dobbiamo essere contenti. Purtroppo ancora oggi in oltre 20 stati del mondo permane la pena capitale anche se il numero delle esecuzioni è in calo. Da noi, da oltre 600 anni o forse più, non si applica la pena di morte ma altrove….. La prima buona notizia ci giunge dall’Arabia Saudita dove un Padre che ha perso un figlio per mano di assassino, ha fermato
la spada del boia che gli stava mozzando la testa. Lo ha fatto pochi minuti prima concedendo il perdono a quell’uomo che nel corso di una rissa aveva compiuto questo tremendo atto. Non ha chiesto nulla in cambio come invece la legge locale prevede. In quel paese esiste un Comitato per la Riconciliazione che punta ad ottenere il perdono per coloro che attendono l’esecuzione nel braccio della morte. Auguri al comitato perché possa avere sempre più successi in questa opera di pacificazione e di perdono. Dal Texas invece continuano gli appelli per salvare un condannato a morte, probabilmente innocente, che, un analogo Comitato continua a sostenere nella speranza che si possa fare chiarezza e giustizia.
Tornando al mondo arabo una buona notizia ci giunge dal Pakistan dove una coppia cristiana era stata condannata a morte per blasfemia. L’alta corte ha invece assolto la coppia da tutte le accuse e sono tornati in libertà. Che dire però di questi oltre 600 che sono stati uccisi dalla giustizia ogni anno? (La chiamano così anche quando toglie la vita ad un altro essere umano). Nelle Americhe solo gli Stati Uniti prevedono ancor la pena capitale anche se già molti Stati Federati l’hanno abolita. In Africa ci sono ancora 4 stati che la conservano così come Iran, Iraq e Arabia Saudita. In estremo oriente: l’India; la Cina; la Corea del Nord e il Vietnam. Speriamo che anche questi ultimi stati si co nvincano che la civiltà significa anche abolire la pena di morte. Speriamo che continuino ad arrivarci le buone notizie da altri paesi e per quanti stanno aspettando, magari da oltre 20 anni una decisione definitiva sulla loro sorte. La vita è un diritto e nessuna legge, nessun processo, nessuna sentenza la può togliere”.
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