Riceviamo e pubblichiamo per intero la riflessione di Claudio Mancini sull’attacco delle opposizioni al Segretario agli Esteri Pasquale Valentini, ‘colpevole’ di aver fatto riferimento nel suo intervento al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, alla nostra identità.
L’ EUROPA INTOLLERANTE
Se un intervento ragionevole ed equilibrato come quello del segretario Valentini a Vienna, in cui era presente un piccolo riferimento alle radici cristiane, ha creato imbarazzo in alcune delegazioni presenti, si può concludere a maggior ragione che quanto ha pronunciato era opportuno e significativo.
Risulta ormai chiara la possibile deriva totalitaria presente in questi organismi, l’intolleranza verso chiunque si permetta anche solo di pensare in maniera leggermente diversa, ricordando semplicemente che la nostra civiltà si fonda su 2500 anni di cultura greco romana ebraico cristiana. Su certi temi è gradito solo il silenzio o l’omologazione. Non vi è alcuna libertà di analisi e proposta.
Il segretario Valentini, aderendo ai valori fondanti della nostra convivenza civile, che, ricordo, si nutrono dell’eredità culturale e spirituale del nostro Santo Marino, e che, ricordo, è un Santo della Chiesa Cattolica, ha svolto encomiabilmente il suo lavoro che è quello di offrire un contributo di riflessione nei consessi internazionali partendo dalla nostra identità.
Solo così si giustifica la nostra presenza in questi organismi.
Le opposizioni nostrane, invece, apparentemente prive di ogni minima consapevolezza di ciò che significhi la parola “IDENTITÀ”, si dimostrano supinamente disposte ad accettare stravolgimenti del nostro DNA culturale, allo scopo di salire su “treni della storia” guidati da macchinisti che in realtà rinnegano la storia, rigettano l’evidenza ed entrano in contraddizione con se stessi.
Claudio Mancini