San Marino Le sorelle Balsamo, assolte in appello, chiedono indietro il denaro di papà

San Marino Le sorelle Balsamo, assolte in appello, chiedono indietro il denaro di papà

 L’informazione di San Marino

Le sorelle Balsamo, assolte in appello, chiedono indietro il denaro di papà tramite la Revisione

Antonio Fabbri

Le sorelle Valentina e Angela Balsamo, che in primo grado erano state condannate a due anni e mezzo e a un anno, erano poi state assolte in appello dal giudice David Brunelli, per insufficienza di prove, anche qui, in ordine al dolo. Il Giudice Brunelli, tuttavia, aveva confermato, riconoscendone la provenienza illecita, la confisca dei denari per una somma pari a 2.150.000 euro. 

Ma anche questo aspetto, adesso, potrebbe essere “revisionato” e i denari confiscati uscire dalle casse dell’erario dove erano stati incamerati. Secondo le ricostruzioni del processo quei soldi sono il frutto dei reati commessi dal padre, Cosimo Balsamo, che ha precedenti per colossali furti di metalli pregiati, in particolare rame, ricavando fortune che, secondo le carte giudiziarie, sono state accumulate grazie alla ricettazione di questi materiali. Pur riconoscendo dunque la provenienza illecita del denaro, il giudice Brunelli ha riformato la sentenza di primo grado assolvendo le sorelle che movimentavano i soldi del padre a San Marino. Brunelli aveva confermato la confisca che, però, vista l’assoluzione, viene adesso messa in discussione. Infatti le sorelle Balsamo tramite i propri avvocati, Lara Conti e Federico Fabbri Ercolani, hanno presentato istanza di revisione del processo. Richiesta che il Giudice per i rimedi straordinari, Vitaliano Esposito, ha valutato “non inammissibile” ed ha fissato per il prossimo 20 marzo l’udienza pubblica per la discussione dell’Istanza di revisione del processo. Istanza che, se dovesse trovare accoglimento, implicherebbe la revisione della sentenza che stabiliva la confisca – unica statuizione rimasta – e la restituzione delle somme, riconosciute di provenienza illecita oggi confiscate e che lo Stato dovrebbe ridare indietro.

Inutile dire che una eventuale decisione in tal senso farebbe da apripista ad altre cause analoghe.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy