Fatture false, condannato ex amministratore della Metal World
Antonio Fabbri
Si è concluso ieri il processo a carico di Francesco Russo, amministratore della “Metal World”, società sospesa nel 2014 che trattava la compravendita di rottami ferrosi, in particolare alluminio. Nell’udienza del pomeriggio di ieri è stato ascoltato un testimone e poi si è proceduto alle conclusioni. La contestazione riguardava l’emissione di fatture false per complessivi 873mila euro, anche se nel corso del dibattimento è emerso che una delle fatture contestate era in realtà una nota pro-forma e l’importo indicato andava calcolato decurtato. Sta di fatto, tuttavia, che per l’accusa le fatture per operazioni inesistenti c’erano.
Il procuratore del fisco Giorgia Ugolini ha ricostruito i fatti alla base delle accuse concludendo che il procedimento, scaturito dall’attività del Nucleo Antifrode, ha visto una “indagine seria e approfondita dalla quale sono emersi indizi gravi, precisi e concordanti, sulle false fatture prodotte dalla Metal World. Una attività simulatrice attuata attraverso fatture e operazioni contabili per attività mai avvenute o avvenute con modalità diverse”.
Di qui la richiesta del Pf di condanna a un anno e mezzo di prigionia, 200 euro di multa e un anno di interdizione. Di tutt’altro avviso, ovviamente, la posizione dell’avvocato difensore, Federico Fabbri
Ercolani.
“L’attività era reale. Difficile poter pensare che società che trasportano bilici di materiale e utilizzino come mezzi di pagamento bonifici tracciabili, vogliano fare il nero. Per sostenere che queste fatture
siano false ci vuole qualcosa di più, dato che la merce è stata consegnata a San Marino e poi è stata lavorata e riesportata.
Non è dunque sostenibile che queste prestazioni non si siano veriricate. Per queste considerazioni chiedo l’assoluzione”, ha concluso l’avvocato Fabbri Ercolani.
Il giudice Battaglino, dopo la camera di consiglio, ha emesso sentenza di condanna a 8 mesi di prigionia, un anno di interdizione e multa da 250mila euro. Probabile l’appello.