San Marino. Libera presenta logo e manifesto. ancora non tutto definito

San Marino. Libera presenta logo e manifesto. ancora non tutto definito

Libera presenta logo e manifesto, ancora incertezza su chi ci sarà

Bollini (Mis) chiede discontinuità con la precedente legislatura

Antonio Fabbri

Non è ancora del tutto definito chi prenderà parte a Libera. Probabilmente se ne saprà di più oggi. Intanto però vengono presentati il simbolo e il manifesto e vengono annunciati quattro gruppi di lavoro che da qui al 29 ottobre, termine per la presen- tazione di liste e programmi, avranno il compito di comple- tare la stesura dei contenuti del programma del listone.

“Libera nuovo progetto politico nuovo, uno spazio comune e aggregante – esordisce Giulia Muratori – Chi aderisce a libera intende coltivare e incentivare l’interesse pubblico. Libera è lontana da clientelismi e logiche di parte. L’obiettivo è lavorare insieme per l’Interesse pubblico nella consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte. Lavorare assieme per portare più idee possibili e dare risposte concrete. Intendiamo batterci affinché nella società non prevalga l’intolleranza e soprattutto l’aggressività in politica”.

Aggiunge alcuni concetti Micol Rossini, che punta sull’ambiente, asse portante del programma di Libera: “Vogliamo porre come base del nostro agire la cultura e la scienza dell’ambiente, in una identità concreta, moderna ma soprattutto sostenibile, in grado di garantire che le generazioni presenti possano soddisfare propri bisogni ma allo stesso tempo lo sviluppo non precluda il futuro alle prossime generazioni. Non a caso nel manifesto di Libera – spiega Micol Rossini – viene citata più volte l’agenda 2030 dell’Onu”. 

A spiegare come si sostanzierà il lavoro di Libera per il programma è Marina Lazzarini: “Sono stati istituiti quattro laboratori di approfondimento: ambiente, lavoro, cultura e diritti. I quattro gruppi saranno fondamentali per la stesura del programma e per la consapevolezza che ne deriverà per gli appartenenti a questa lista”.

Mimma Zavoli spiega che Libera è “un progetto di grande respiro, che affronta con grande responsabilità gli asset fondamentali per il paese. Siamo aperti a  chi voglia contributi e alla possibilità di intervenire per costituire questa base per il progetto in divenire. Uno dei punti fondamentali è il lavoro. Molte normative sono state approntate e si è fatto un buon passo avanti.  Ma occorre implementare la capacità di sviluppo e di offrire lavoro. Ma non si fa lavoro senza cultura. Puntiamo a un mondo del lavoro accogliente che consenta di non fare uscire ragazzi dal paese. Di cultura c’è tanto bisogno, è molto mancata e si vede”.

Poi Dalibor Riccardi aggiunge: “Noi condividiamo che le persone e i cittadini possano tornare al centro delle scelte. Dobbiamo lavorare tutti assieme perché il nostro paese possa ripartire e rilanciarsi. Vogliamo andare al di là dei valori e delle sigle dei partiti e dei simboli, vogliamo essere identificati per coloro che affrontano i problemi con responsabilità”.

Poi a generare un certo imbarazzo ci ha pensato l’intervento di Severino Bollini, esponente di Movimento Ideali Socialisti. “Io rappresento Movimento Ideali Socialisti ufficializzato ad aprile. Siamo arrivati a ridosso delle elezioni e anche noi dobbiamo prendere una decisione con chi andare. Si è presentata l’occasione con Libera, progetto che abbiamo condiviso fin dalla sua nascita. Teniamo a precisare che vogliamo discontinuità verso la precedente legislatura, che crediamo sia stata diretta molto male. Con questi soggetti non intendiamo condividere il futuro insieme. Ci piace molto C10 che ha avuto il coraggio di togliere la spina a questo governo, che dal punto di vista economico e finanziario ha fatto operazioni sbagliate:  il condono, la patrimoniale, non hanno portato a nulla di buono e messo in grosse difficoltà finanziarie in questo paese. Lo sappiamo tutti. Per la prossima legislatura serve un progetto a largo spettro. Occorre interessare tutti per costruire insieme un progetto che ci porti fuori da questa situazione critica. Vogliamo discontinuità con la precedente legislatura, soprattutto la prima parte”. Ha ribadito Bollini. Se si pensa che i due terzi della precedente legislatura erano formati dai fondatori di Libera, si comprende quale imbarazzo abbia creato l’intervento di Bollini.

“Il Mis deve ancora decidere se aderirà a Libera”, ha tenuto a specificare Marina Lazzarini. A chi faceva notare che appare quanto meno anomalo che chi ancora non è in Libera partecipi alla conferenza stampa di presentazione del simbolo, si è provato a spiegare: “abbiamo voluto la loro presenza perché hanno condiviso una parte del cammino fino ad oggi”.

“Nelle prossime ore faremo il nostro comunicato stampa per rendere noto che cosa abbiamo deciso. Mis aspetta gli sviluppi delle prossime ore per vedere se c’è una situazione che noi non vogliamo condividere. La prima parte della legislatura è stata una catastrofe”, ha aggiunto Severino Bollini.

Ha provato a raddrizzare la questione il presidente Michele Muratori, intervenuto dal pubblico: “Libera, e in questo siamo d’accordo con Severino, nasce in discontinuità con la prima parte della legislatura, nella quale abbiamo assistito a un attacco incondizionato verso tutto e tutti. Nella seconda parte c’è stata più apertura del dialogo, con i Segretari Eva Guidi e Guerrino Zanotti che hanno capito per primi come sia fondamentale aggregare e coinvolgere la società civile e le associazioni sindacali. Ripartiamo da dialogo”.

Severino Bollini non aveva detto proprio così, ma tanto è bastato per capire la confusione che si sta creando nel Listone.

La cosa che appare certa è il simbolo presentato da Marina Lazzarini. Il nome “Libera” scritto con carattere semplice e di colore azzurro che però contiene anche punte di verde, a significare il legame con l’ambiente. Sulla “i” un simbolo che può essere visto come “una farfalla che vola in alto oppure come delle foglie, che richiamano sempre la sensibilità ambientale”; in mezzo alle foglie una torre che simboleggia San Marino e le sue istituzioni. “Una delle tre foglie è rossa a indicare l’area progressista e riformista. In più nella ‘a’ c’è un segno di ‘play’ a significare la volontà di andare oltre e l’evoluzione tecnologica”, ha spiegato Marina Lazzarini. Il simbolo di Libera non sarà affiancato da nessuno dei simboli storici e delle sigle delle forze politiche che la compongono: non ci saranno quindi Ssd, C10 né Res e neppure il simbolo di chi altro dovesse entrare.

XX

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy