L’Informazione di San Marino. Marino Cecchetti: “Il ruolo della Dc”
MARINO CECCHETTI – La Festa dell’Amicizia 2023 è stata la 50esima organizzata dalla Democrazia Cristiana Sammarinese che, di anni, ne ha 75. Dal 1973 fornisce senza soluzione di continuità l’occasione pubblica per evidenziare i principali problemi che nell’anno il Paese sta affrontando e ne fa l’oggetto di un dibattito politico coram populo.
C’è stato un momento, attorno al 2014, in cui è sembrato che la Festa fosse arrivata al capolinea, come se la Dc fosse finita. Si sono viste persone esibire – petto in fuori – magliette con una scritta vistosa ed esplicita: “Grazie a Dio non sono democristiano”.
Acqua passata.
Di acqua ne era passata tanta già prima di quel 2014. Negli anni Novanta, ad esempio, non si avevano remore, anche nel ‘comizio’ di chiusura della Festa, a rivendicare dagli altoparlanti del palco in Piazza Bertoldi il diritto del Paese a continuare a progredire economicamente facendo leva sui famosi capisaldi: Segreto Bancario, Anonimato Societario e Differenziale Fiscale.
Preistoria!
Dopo il 2014, diversamente da quanto volevano trasmettere i bizzosi delle magliette, sono stati altri partiti a eclissarsi. Oggi il panorama politico abbonda come mai in passato di nomi-sigle con dietro altre sigle derivanti da una tiritera di spezzettamenti e di ricomposizioni, che ancora non accenna ad esaurirsi.
Il Segretario Generale Giancarlo Venturini a chiusura della Festa: la Dc è “l’unica forza politica che è rimasta sempre se stessa, che porta avanti i propri valori e principi costitutivi, che non ha mai declinato la responsabilità di lavorare per il Paese”.
Di certo la Dc a San Marino oggi ha un ruolo quale non le venne riconosciuto in passato nemmeno quando in Consiglio Grande e Generale – anziché di 21 – disponeva di 29 seggi.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 18
