San Marino. Lo Stato crea moneta

San Marino. Lo Stato crea moneta

Lo Stato crea moneta
Leva in più per lo sviluppo economico

Gli Stati, che creano moneta, hanno una leva in più per promuovere lo sviluppo economico necessario a superare questa pesante e inedita crisi simmetrica, di carenza dei consumi per scarsità dei redditi e di carenza di offerta per il blocco delle produzioni, a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus.
Le banche centrali di molti paesi, la Federal Reserve, la BCE, la Bank of England, la Bundesbank, la Banca del Giappone e altre, hanno creato moneta per cifre elevatissime, fuori dai parametri macroeconomici, applicando di fatto le teorie del monetarismo.
Per la Federal Reserve si parla di più di 2.000 miliardi di dollari, il bazokooa della BCE ha sparato in più riprese 870 miliardi di euro, più l’eredità di Draghi di 20 miliardi mensili. Hanno abbassato i tassi d’interesse, fino a valori negativi, stanno usando il sistema di “quantitative easing”, acquistando titoli dalle banche. Una battaglia di fuoco impressionante che finora non ha dato liquidità sufficiente al mercato. In sostanza la liquidità è mancata alle famiglie per aumentare i consumi, alle imprese per incrementare la produzione e gli investimenti, agli enti pubblici per gli investimenti infrastrutturali.
La carenza di liquidità del mercato produttivo non ha originato l’effetto moltiplicatore per incrementare sia il Prodotto Interno Lordo (PIL), sia l’occupazione.
La liquidità ha salvaguardato il sistema bancario sul piano della gestione, i loro patrimoni e ha incrementato il mercato finanziario con l’aumento dei valori delle azioni e delle obbligazioni, fino alla previsione di rischio di una bolla finanziaria. Molti economisti e decisori politici hanno dimenticato che la ricchezza e il benessere di un paese si crea con l’economia reale, mentre la finanza incrementa l’utilità.
Poi è arrivato il coronavirus e l’emergenza economica.
Per fronteggiare la recessione, che potrebbe anche divenire depressione, la banche centrali di Hong Kong, Singapore, Londra, Washington adottano o pensano di adottare lo strumento dell’Helicopter money, come leva monetaria per la ripresa economica. Hong Kong ha un piano di distribuzione gratuita ai residenti di 10.000 dollari di Hong Kong, quasi 1.300 dollari Usa o 1.180 euro. Il pacchetto dovrebbe costare circa 14,2 miliardi di euro. Va bene che Hong Kong ha un debito pubblico quasi a zero, secondo i criteri del FMI e ampie disponibilità finanziarie, ma è un paese con sovranità monetaria.
Si dice che nelle politiche espansive, oltre alle leve di politica monetaria, si dovrebbero usare anche le leve espansive di politica fiscale. Dal dibattito economico degli ultimi anni emerge la possibilità di emettere titoli di sconto fiscale convertibili in euro. Ci sono studi degli economisti Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini, di importanti fondi di investimento, di Mediobanca e persino di esperti per il Fondo Monetario. Quali sono per grandi linee le caratteristiche di questo strumento di politica economica:
I titolo fiscali non sono moneta alternativa all’euro; devono essere negoziali nel mercato finanziario e convertibili in euro.
Il possessore del titolo dovrebbe usarlo per ridurre i pagamenti dovuti allo Stato (fisco, tariffe, ecc) dopo tre anni dall’emissione:
I titoli non incidono sull’entità del debito pubblico e non sono rimborsabili da parte dello Stato.
I titoli assegnati alle famiglie incidono sull’incremento dei consumi, alle imprese sulla produzione e gli investimenti. Agli enti pubblici sugli investimenti infrastrutturali, a condizione che ci siano progetti specifici, indirizzati a settori strategici (infrastrutture immateriali per ricerca, università, insegnamento, formazione continua, ecc; materiale per il riassetto idrogeologico, rete fibra ottica, risparmio energetico, ecc; welfare per pensioni, sussidi di solidarietà e così via.).
San Marino è uno Stato che sul piano della politica economica può agire su due leve: la politica di bilancio e la politica fiscale. Se pur San Marino è nell’area euro, con relative convenzioni, in politica monetaria non ha poteri sovrani di emettere moneta cartacea: La Repubblica è nello spazio monetario europeo, non usufruisce dei benefici, ma finora è sottoposta solo agli oneri e ai vincoli.
Come piccolo Stato dovrebbe rivendicare un piano Marshall dagli organismi internazionali o nazionali, di aiuti economici gratuiti, perché da questa inedita recessione simmetrica non si può uscire ricorrendo a forme di indebitamento estero, perché temo che non ci siano le condizioni di sostenibilità del debito.
L’altro aspetto che mi preoccupa sono le posizioni di chi sostiene che “Fondi straordinari di solidarietà, devono essere finanziati senza preoccupazioni circa l’aumento del debito pubblico, e in particolare anche attraverso prelievi sui capitali finanziari e immobiliari di chi detiene maggiori ricchezze, prestiti bancari,…”Posizioni, a mio parere, incaute in questo momento così delicato per il paese, che ha bisogno di salvaguardare il risparmio e cercare di trovare progetti e strategie per la conversione del risparmio in investimenti per incrementare l’occupazione.

Orietta Ceccoli

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy