San Marino. Lorenzo Bugli (Pdcs): “Possiamo opporre anticorpi alla disinformazione dilagante”

San Marino. Lorenzo Bugli (Pdcs): “Possiamo opporre anticorpi alla disinformazione dilagante”

“È l’epoca della comunicazione o l’epoca della disinformazione?”.

A domandarselo è Lorenzo Bugli, consigliere del Partito democratico cristiano sammarinese, sottolineando in una nota che “non è un mistero che la comunicazione, nelle sue diverse forme, abbia un peso estremamente rilevante in quella che è la vita quotidiana nella nostra società”.

Ciò “impone, a mio modo di vedere, una riflessione profonda sul sottile confine che separa, appunto, la comunicazione, fatta coscientemente, dalla disinformazione strumentale e pianificata, fatta per esasperare gli animi e per alimentare fenomeni come l’hate speech”.

“Viviamo in un mondo estremamente polarizzato, dove le dinamiche mediatiche e comunicative tentano in ogni modo di far leva sui nostri sentimenti più elementari – sottolinea Bugli -. L’obiettivo non è tanto quello di stimolare riflessioni, ma di innescare reazioni di pancia, che ci portano ad indignarci, a ricorrere con facilità all’insulto, all’attacco verbale”.

Il parlamentare democristiano va avanti con la sua spiegazione: “È un trend che purtroppo non fa altro che accelerare quel processo di polarizzazione che abbiamo visto toccare da vicino anche la politica. L’esempio statunitense, do0ve lo scontro tra democratici e repubblicani è tornato ad acuirsi in maniera disarmante con manifestazioni vicine all’estremismo, è in questo senso lampante. Nemmeno l’Europa ne è risparmiata: negli ultimi anni abbiamo visto Paesi a noi vicini oscillare tra un orientamento moderato da una parte ed estremismi e populismi dall’altra, come avvenuto recentemente in occasione delle elezioni in Slovacchia”.

E ancora: “Dal punto di vista mediatico, si individua una tendenza ben precisa, che si manifesta soprattutto sui social network. Ogni forma di comunicazione viene trasferita automaticamente sul piano dello scontro verbale, su quello dell’aggressione vera e propria. Demolire e seppellire l’avversario, in una folle gara a chi urla più forte oppure colleziona più like, diventano l’unica motivazione possibile, spegnendo sul nascere ogni tentativo di dare vita ad un dibattito serio, costruttivo. Questi giudizi tranchant, questa eccessiva fretta nell’esternare il nostro pensiero spesso in maniera estremamente violenta, non lascia più tempo, nè a noi, né agli altri, per svolgere quel processo di approfondimento che dovrebbe essere invece la base e il presupposto quando siamo di fronte a un dibattito”.

“Non si ha più il tempo, né i mezzi, per approfondire, per sviscerare un contenuto, verificare le fonti e la provenienza di una notizia, prendere in considerazioni punti di vista diversi dal nostro e accrescere il proprio bagaglio di informazioni. Così è facile incappare nelle fake-news, accontentandosi di verità preconcette che non fanno altro che rinfocolare il dubbio. Possiamo vederlo chiaramente nella nostra San Marino, dove spesso i canali social si trasformano in veri e propri campi di battaglia dove non mancano bassezze e volgarità. Ma lo abbiamo visto, purtroppo, anche nell’Aula del Consiglio Grande e Generale, dove il confronto politico è sfociato in alcuni casi in azioni di delegittimazione e svilimento dell’avversario”, afferma ancora il parlamentare del partito di via delle Scalette.

“Non dobbiamo permettere che queste storture prendano il sopravvento. Lo dico come giovane e come politico, che crede nel potere della comunicazione e confida che essa possa essere in grado di allargare gli orizzonti dotandoci di strumenti preziosi per comprendere in maniera chiara il mondo che ci circonda. Ci sono degli anticorpi che possiamo opporre alla disinformazione dilagante, a questa dimensione dove chi ‘urla più forte’ pretende di avere ragione e prevalere sull’altro”, sostiene il consigliere del partito di governo.

Secondo Lorenzo Bugli, “dobbiamo tornare a mettere al centro, con convinzione, la capacità di ascolto attivo; dare agli altri la possibilità di esprimersi, di formulare il proprio pensiero, senza farci prendere dalla smania di metterli all’angolo; nel rispetto del disaccordo delle opinioni, consentire al nostro interlocutore, anche se muove da posizioni ideologiche e politiche diametralmente opposte alle nostre, di ritagliarsi uno spazio di parola; il rispetto del prossimo, delle sue opinioni, della sua diversità di vedute, del fatto che possa pensarla e avere una visione delle cose differente, ma non per questo meno meritevole di considerazione”.

“È un’attitudine che dovremo essere capaci di fare nostra. A livello individuale, ma anche a livello di comunità sammarinese. Un’attitudine indispensabile, fondamentale, soprattutto in vista dei due grandi appuntamenti che ci attendono da qui ai prossimi mesi: l’Accordo di associazione con l’Unione europea e la prossima tornata elettorale”, conclude Bugli.

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