Grazie all’Associazione Sottomarino,
venerdì sera si è riusciti
a parlare seriamente e concretamente
di Antimafia. Presente un
poliziotto vero, un servo dello
Stato. Si fa chiamare Imd, perché
il suo vero nome non lo può dire.
Fa parte della “Catturandi”, un
pugno di uomini che hanno compiuto
in questi anni una sequenza
impressionante di arresti di pericolosissimi
latitanti: dai Lo Piccolo
a Giovanni Brusca, da Carlo
Greco a Bernardo Provenzano e
tantissimi altri. E a Palermo c’è
la mafia vera.
Imd ha presentato
il suo nuovo libro, “100% sbirro”
ed è stata l’occasione per capire
come si lavora sul campo, come
si combatte cosa nostra. Imd ha
spiegato di non essere mai stato
a San Marino e di non conoscere
la nostra realtà. Eppure le tante
persone presenti sono rimaste
letteralmente sconcertate dalle
analogie fra la Sicilia mafiosa
ed il Titano. La gente ha la stessa
mentalità. C’è grande presenza di appartamenti sfitti e vuoti.
E un impressionante numero di
banche.
Viene da chiedersi: come
potevano i sammarinesi ed i politici
non rendersi conto di ciò che
accade e accadeva? Una delle
prime cose da fare è controllare
all’anagrafe i cognomi. Imd
è chiaro: “Se ci sono cognomi
particolari qualche cosa non va”.
E nessuno qui si è chiesto che ci
facevano i Vallefuoco? E tutte
quei cognomi calabresi? Imb ha
parlato poi dell’importanza vitale
delle intercettazioni telefoniche e
ambientali. Senza è praticamente
impossibile, si sottolinea, impossibile
contrastare le mafie. E a San
Marino in concreto non si possono
fare: manca il regolamento e
gli strumenti adeguati.
DI …