Ebbene sì, a San Marino succede anche questo. Due giorni dopo che la Commissione antimafia ha presentato la propria relazione, la questione dei lotti di Valdragone cade già in prescrizione e quindi archiviata: il caso è chiuso e tutti sono assolti.
Corriere Romagna: Lotti di Valdragone, già tutto in prescrizione / Si salva anche il falso testimone che scagionò Stolfi
(…) Il tribunale non su tutto potrà procedere: l’amaro in bocca rimarrà infatti per la vicenda dei lotti di Valdragone. Per quei fatti lì, i magistrati si sono già fatti i calcoli e ogni ipotesi di reato è prescritta, perfino la falsa testimonianza che sarebbe stata resa da chi, nei primi anni Duemila, “scagionò” Stolfi da ogni accusa.
Un passo indietro al 2001 quando una cordata di quattro imprenditori comprò, per due miliardi e mezzo di lire, tre ettari di terreno agricolo a Valdragone, con la promessa di un esponente politico, “mister X”, poi indicato in Fiorenzo Stolfi, che il terreno
sarebbe stato trasformato edificabile di lì a due anni. Il “Patto” venne anche suggellato in un contratto che, ricorda oggi la relazione dell’Antimafia, venne stipulato di fronte al notaio Alvaro Selva e da lui tenuto nascosto. In cambio, Stolfi ne avrebbe guadagnato in voti in vista delle elezioni di quell’anno.
I testi, sentiti in tribunale, negarono il coinvolgimento del leader del Psd e a nulla valse la registrazione di una conversazione tra uno degli imprenditori della cordata e il notaio Selva nella quale si alluderebbe al contratto “segreto” con Stolfi. Ma, quel teste chiave, alla relazione, ha raccontato tutt’un’altra storia. Ha raccontato di un clima di omertà e di pressioni e tentativi di corruzioni perché il nome di Stolfi non fosse fatto: ma a poco varrà il lavoro di indagine della commissione guidata da Anna Maria Muccioli. Al di là delle responsabilità politiche, il caso in tribunale rimarrà chiuso: i fatti, fanno infatti sapere dai Tavolucci, si sono tutti prescritti. Il notaio Selva, però, oggi annuncia querele per calunnia. (…)
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