San Marino. Luca Lazzari (Su): interpellanza su Euro Commercial Bank

San Marino. Luca Lazzari (Su): interpellanza su Euro Commercial Bank

San Marino, mercoledì 18 settembre 2013

Nella sessione consiliare del luglio scorso è stato approvato a maggioranza il decreto legge 27/06/2013 n. 72 “misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela dei risparmiatori”.

Il decreto, nonostante il titolo vago e rassicurante, ha avuto la precisa funzione di favorire l’acquisizione di Euro Commercial Bank – un istituto sull’orlo del fallimento – da parte del Credito Industriale Sammarinese.

Si è trattato dell’ennesimo intervento alla giornata per il salvataggio di una banca a danno delle finanze pubbliche.

Il settore creditizio e finanziario oltre a essere di per sé una parte rilevante dell’economia è anche una leva indispensabile per la ripresa dello sviluppo: che la politica abbia la responsabilità di attuare degli interventi per una sua ristrutturazione è indiscutibile. Quel che invece va contro ogni logica è che questi interventi si traducano sempre e soltanto in esborsi a perdere da parte dello Stato. Tanto più che nonostante l’evidenza di gestioni scriteriate – se non addirittura indebite, in alcuni casi – non sono mai state avviate azioni di responsabilità verso gli amministratori coinvolti.Uno dei principali argomenti avanzati dal governo a sostegno della bontà del decreto in questione è stato quello della tutela dei posti di lavoro dei dipendenti dell’Euro Commercial Bank. Un argomento che però, a quanto pare, è stato subito lasciato cadere nel vuoto.

Infatti, benché non ci sia stato possibile esaminare direttamente l’accordo di mobilità, fonti attendibili ci informano che dei 38 dipendenti a libro paga soltanto 21 sarebbero stati riassunti dalla nuova proprietà, di cui 4 a tempo determinato e 17 a tempo indeterminato ma, come previsto dal contratto bancario, con periodo di prova di 4 mesi. I restanti 17 sarebbero stati dunque licenziati, con scarse possibilità di rioccupazione in un settore che va ridimensionandosi. Ai 21 dipendenti riassunti sarebbero stati poi disconosciuti ruolo, livello e scatti di anzianità. Inoltre, in fase di selezione del personale sarebbero stati adottati dei criteri fortemente discriminatori: per esempio su 11 lavoratrici con figli ne sarebbero state licenziate 9, cioè la quasi totalità. Infine, nel procedimento di riassunzione il Credito Industriale Sammarinese sarebbe ricorso – per giunta in modo forzoso – all’articolo 20 del cosiddetto “decreto Mussoni” che ai svariati benefit fiscali e contributivi già riconosciutogli ne aggiungerebbe uno di più, ovvero il pagamento a carico dello Stato di circa metà stipendio dei 21 nuovi dipendenti per ben 18 mesi.

Dopo Banca del Titano, San Marino International Bank, Credito Sammarinese e Banca Commerciale si può affermare senza dubbio alcuno che la prassi di trasformare i costi dei mercanteggiamenti finanziari in costi sociali è diventata legge. Benché non si disponga di un dato certo, si stima che se ne siano già andati in sussidi a fondo perduto ai banchieri quasi 100 milioni di euro. L’immagine che se ne ricava è quella di un sistema che ha messo all’ingrasso il Paese con l’idea un bel giorno di divorarselo. Quel giorno pare che sia arrivato.

Considerata l’insistenza di alcune indiscrezioni su possibili prossime operazioni finanziarie che potrebbero provocare ulteriori salassi alle finanze pubbliche – e quindi nuove castrazioni alle speranze di futuro dei sammarinesi –, e considerati i fatti sopra esposti interpelliamo il governo per conoscere:

1) se via sia la volontà di aprire a breve un dibattito consiliare per la definizione di un progetto organico del settore creditizio e finanziario che possa dare maggiori garanzie di solidità e continuità aziendale agli istituti e alle finanziarie;

2) se con il passaggio di proprietà i 18 milioni del fondo pensioni che l’Euro Commercial Bank aveva in gestione siano stati messi in sicurezza;

3) secondo quale criterio lo stesso governo abbia firmato l’accordo di mobilità per i dipendenti di Euro Commercial Bank vista la sua netta contraddizione rispetto alle dichiarazioni di difesa dell’occupazione e se in ragione di ciò vi sia la possibilità di riapertura della trattativa tra le parti.

Luca Lazzari / Sinistra Unita

Si associa per risposta scritta il Consigliere Augusto Michelotti

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