San Marino. L’ultimo film di Checco Zalone in prima visione sul Titano

San Marino. L’ultimo film di Checco Zalone in prima visione sul Titano

SOLE A CATINELLE  a San Marino

L’ultimo film di Checco Zalone sul Titano

In contemporanea con le sale italiane, da giovedì 31 ottobre  (al Cinema Turismo) fino al 6 novembre l’attesissima  prima visione  dell’ultimo film di Checco Zalone, Sole a catinelle.

Il film che già si prevede possa raggiungere la vetta del box office come gli altri esilaranti lavori del comico pugliese.

Con Sole a catinelle, Checco Zalone si fa paladino di una parodia esilarante con un altissimo grado di auto-ironia nel suo film più ambizioso e riuscito.

La trama è solo un pretesto, una rete dentro la quale il comico fa cadere le sue vittime, infinita la schiera: maestre, psicologi, imprenditori, operai, omosessuali, comunisti, logopedisti, massoni, naturalisti, giornalisti, finanzieri, neri, cinesi, artisti, registi, maestri yoga.. Davvero tanti, quasi tutti, tranne i politici. La loro assenza è rumorosa e molesta (ma forse comprensibile) in questo “circo” comunque agghiacciante. D’altronde questi italiani “a catinelle” non sembrerebbero molto diversi dalla classe dirigente che li governa, Zalone non si mette certo sopra il suo mondo cafone, è primus inter pares, “disgraziato e stronzo” come gli altri, ma certo simpatico e travolgente.

Il film sarà proiettato  giovedì 31 ottobre al Turismo, venerdì 1 novembre al Concordia, sabato 2, domenica 3, lunedì 4, martedì 5 novembre al Turismo e mercoledì 6 novembre al Concordia.

Orari
Turismo: feriali e sabato ore 21 e festivi ore 17.30 e 21 Concordia: ore 21

La trama: Checco Zalone è un trentenne che vive nel  vicentino, con moglie e figlio decenne. Sorride sempre, con la smorfia inebetita di chi ha vissuto nel sogno televisivo dell’ultimo ventennio. Di lavoro aspira la polvere, dapprima negli hotel di lusso, dove ha cresciuto la sua mira di ricchezza, poi nelle case delle sue tante zie meridionali, intento a vendere l’elettrodomestico che lo riscatterà economicamente. Ci riuscirà perché è simpatico e ottimista (ma non comunista, anzi qualunquista). Compra tutto quello che serve, ma subito dopo lo perde perché fidi e assegni postdatati si sciolgono come la neve sotto il “sole a catinelle”, mentre la moglie operaia vicentina perde il lavoro nel nord-est non più ricco, facendosi paladina di una lotta di classe datata come le trasmissioni giornalistiche di sinistra che la vogliono raccontare. Tornato povero, non è meno ottimista e promette al figlio una vacanza da sogno se prende tutti, ma proprio tutti i dieci nell’ultima pagella. Li prende e Checco il burlone, un po’ Sordi un po’ Zalone, si mette in viaggio pensando di aggirare l’intelligenza del figlio con qualche sorniona battuta ad effetto. La vacanza da sogno arriva in Molise da una zia tirchia, laddove l’aspirante agente ha pensato di raschiare il fondo dell’ultimo rampo parentale, ma sono quasi tutti morti. Il figlio decenne non ci sta a passare le vacanze promesse d’oro in un paese di moribondi e s’incazza, letteralmente. Il padre ripiega verso nord in una sorta di involontario remake barese di In viaggio con papà, senza più Sordi e Verdone, senza più la Sardegna dei pre-Berlusconi, ma con lo sfondo di un’Italia ugualmente cafona nel cuore di una Toscana miliardaria tra chic di sinistra e imprenditori a Portofino. In questo viaggio incontreranno una varia umanità di cialtroni, truffatori, venduti, corrotti, assistiti, megalomani…  

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