La Tribuna Sammarinese: Il consigliere di Ns Gian Nicola Berti analizza l’attuale quadro, indicando possibili soluzioni: “A partire dalla collaborazione con l’Italia” / “Allarme infiltrazioni mafiose sul Titano: ecco come combatterle” / Dito puntato sui passati governi: “Interventi come la liberalizzazione delle licenze e la piazza finanziaria non sono stati accompagnati da adeguati rafforzamenti dei controlli”
L’allarme infiltrazioni malavitose in Repubblica è una problematica a cui lei e il suo movimento sta dedicando molta attenzione. In questi ultimi mesi si è assistito a una escalation di notizie non molto confortanti, che confermano come l’avanzata della “piovra” in Repubblica sia tutt’altro che confinata a episodi isolati. E’ realmente così grave la situazione sul Titano? “Per rispondere con piena cognizione di causa si dovrebbe disporre anche di informazioni coperte da segreto istruttorio e giustamente nella sola disponibilità dell’Autorità Giudiziaria. Personalmente sono molto preoccupato, e credo che sia dovere di ogni cittadino non sottovalutare il fenomeno. Da diversi anni si hanno segnalazioni che esponenti della malavita organizzata, di varia provenienza, utilizzano il sistema economico sammarinese per varie tipologie di reato: dalle truffe all’erario, sia sammarinese che italiano, per arrivare al riciclaggio. Più recentemente abbiamo assistito al verificarsi dei cosiddetti reati sentinella (usura estorsioni etc.). L’evoluzione del fenomeno mi fa pensare che dopo una prima fase, in cui il sistema economico sammarinese veniva utilizzato dai clan della malavita organizzata dall’esterno per la realizzazione di alcune tipologie di crimini, si sia ora passati ad un’infiltrazione più diretta nel contesto sociale. Credo che ci sia in San Marino chi, forse all’inizio inconsapevolmente, ha aperto le porte di casa nostra. Sta all’intero Paese chiuderle ed in fretta”.