Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Si fa giorno perché canta il gallo
(…) Il vergognoso mutismo di tutti i partiti che preferiscono parlare d’altro, fa poi più paura dei fatti accaduti. Tutti congelati, inebetiti, silenti. (…) Di fronte a bastonate, critiche, moniti, indagini, ordinanze, arresti che non cessano di arrivare da tutte le direzioni, si continua a cantar da gallo, senza esaminare approfonditamente il problema, credendo che basti questo perché si rischiari l’orizzonte su una realtà ancora oscura. Così si esce fuori che si son firmati un sacco di accordi, che il Moneyval adesso ci vuole bene, che siamo adempienti qui, soddisfacenti là, trasparenti di sopra, cristallini di sotto, in pari coi parametri OCSE, al lavoro per lo sviluppo e per implementare la normativa. Magari tutto vero, ma canta canta e giorno non si fa. Perché? Boh. La Commissione antimafia italiana dice che l’attenzione su San Marino deve rimanere altissima. Così si prova a cantar più forte: che l’adeguata verifica adesso c’è, che i controlli si fanno, la collaborazione non manca e se manca la colpa non è mica nostra. Ma gli scandali continuano a venire fuori, con la procura di Napoli che contesta il riciclaggio per quello che qua avevamo detto che riciclaggio non era, con la recrudescenza di indagini che gli osservatori disattenti o interessati avevano dato per chiuse, con i maneggi fatti dal “sistema” per salvare l’orticello, senza però tagliare del tutto il cordone con le malefatte. (…)
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