San Marino. Marino Cecchetti: Mps, roba da ridere per noi sammarinesi

San Marino. Marino Cecchetti: Mps, roba da ridere per noi sammarinesi

L’informazione di San Marino

Mps, roba da ridere per noi sammarinesi

Marino Cecchetti

Il governo italiano, per salvare Monte dei Paschi di Siena ed altre banche, stanzia 20 miliardi di euro. Vale a dire «333,3 euro pro-capite per ognuno dei 60 milioni di residenti in Italia, neonati compresi», come hanno subito messo in evidenza due associazioni Adusbef e Federconsumatori. 

A noi sammarinesi la cosa fa ridere.

Noi -anche da noi, neonati compresi- abbiamo sborsato 500 euro a testa solo per una banca, Banca del Titano. E già nel 2007. E pare che con Credito sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese ed Euro Commercial Bank siamo saliti a 5.000 euro a testa.

Ho detto pare perché mentre altrove si fissa lo stanziamento unitamente ai criteri per erogarlo, i nostri governanti hanno scritto qualcosa sulle modalità di consumo, ma si conoscerà solo alla fine la spesa del mangiato. Mangiato che sarebbe potuto arrivare a 10.000 euro a testa, neonati compresi, se fosse andato avanti il progetto – non ancora del tutto disinnescato – di mettere a carico dello Stato una non definita percentuale di crediti deteriorati (Npl, 1.9 miliardi di euro).

I motivi per ridere, per noi, non finiscono qui. Il Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese (Abs) Matteo Mularoni, appena insediatosi, si è preoccupato della indagine che Banca Centrale sta portando avanti sugli Npl senza far alcun cenno alla restituzione dei soldi  già avuti dalle banche.

Il suo collega, Presidente della Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli , alla notizia di quei 333,3 euro a testa presi dalle tasche degli italiani si è affrettato a far sapere che saranno ridati indietro nel giro di “qualche anno”; si  è detto d’accordo su “la nazionalizzazione Mps” a mo’ di garanzia; auspica che tutta l’operazione “sia  vantaggiosa per lo Stato” in termini di dare ed avere (Andrea Bonzi, Il Resto del Carlino, 28 dicembre 2016).

Operazioni del genere, a sostegno delle banche in difficoltà, hanno avuto luogo anche negli Stati Uniti ed in Inghilterra: con vantaggio per le casse dello Stato. Lo ha ricordato lo stesso Patuelli.

 

 

 

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