L’Informazione di San Marino. Frequenze rtv che valgono miliardi
MARINO CECCHETTI –Con un debito pubblico sopra il miliardo di euro, non bastano di certo, per venirne fuori, le entrate in più che da quest’anno lo Stato incassa avendo resa permanente la patrimoniale con la rivalutazione delle rendite catastali.
Impossibile attrarre capitali dall’esterno mostrandoci un Paese efficiente. Non lo siamo. Qui un direttore di banca che ruba alla propria banca 3 mln e confessa, è graziato con l’archiviazione senza restituire un euro. Qui non viola il segreto d’ufficio la Presidente di Banca Centrale andando a riferire, sul sistema finanziario nostro, ai sevizi segreti italiani, come da lei stessa raccontato.
Risorse potrebbero arrivarci da prerogative della sovranità messe a frutto, però, con intelligenza e professionalità come Ufficio brevetti e Registro navale insegnano.
Sono un’opportunità le 14 frequenze radiotelevisive che l’ITU (International Telecommunication Union) ha assegnato a ‘Italia-San Marino in-blocco’. Valgono miliardi. Lo ha detto in Consiglio Grande e Generale Gian Nicola Berti. Sarebbe da ‘traditori della Repubblica’ accettare – come ventilato – in cambio della nostra parte di frequenze, la concessione a San Marino Rtv di un, inutilizzato, “canale Rai”, per estendere il bacino al territorio italiano. Uno specchietto per le allodole, visti i bilanci di SmRtv già in rosso. Manco avessimo l’anello al naso. San Marino deve poter disporre della sua parte di dette frequenze a costo di rivolgersi a un arbitrato internazionale.
Carlo Romeo, direttore di SmRtv, non ha ruolo nella trattativa, ha detto Berti. Né il suo successore. Né la Rai. È questione fra Stati.
Dopo lo sbando del debito pubblico, le frequenze radiotelevisive, col riordino indotto dal 5G, potrebbero darci una spinta per rimetterci in carreggiata.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
Gian Nicola Berti, consigliere di Npr, vuole vederci chiaro sul tema delle frequenze delle reti televisive.
A tal proposito è stata presentata una apposita interpellanza, con cui si chiede al Governo se corrisponde al vero l’affermazione che “la Repubblica di San Marino non sarebbe assegnataria in via esclusiva di alcun canal televisivo”
Leggi il testo dell’interpellanza
Interpellanza presentata dal Consigliere Gian Nicola Berti in merito alle iniziative adottate
dal Congresso di Stato in mento all’emittente radiotelevisiva della Repubblica di sa”i
Marino, San Marino RTV (depositata in data 23 marzo 2021) 1017171883 1tfi1TIPO RISPOSTA: orale
INTERPELLANZA.
Il sottoscritto, quale membro del Consiglio Grande e Generale dopo aver
preso conoscenza dell’ultima esternazione autocelebrativa di un esponente
di SMRTV del 20 Febbraio 2021
Interpella
il Governo per sapere se corrisponde al vero:
Che nonostante l’accordo multilaterale firmato tra i12017-2018 tra i paesi
che si affacciano sull’ Adriatico, di ri-pianificazione delle frequenze, con
assegnazione di 14 canali alla parte denominata Poligono Ovest, costituita
dalle Repubbliche di San Marino ed Italia, la nostra non parrebbe
assegnataria in via esclusiva di alcun canale televisivo?
Che in conseguenza di quanto precede, se vero, San Marino non avrebbe
più la disponibilità propria di un canale? ma secondo l’Italia dovrebbe
pagare un canone per trasmettere sul territorio nazionale Italiano, al punto
che si deve ritenere la Tv della Repubblica non più una emittente di uno Stato
sovrano, titolare di assegnazioni dedicate, ma semplicemente una Tv locale
che deve pagare per diffondere il proprio segnale.
considerato che il canale 51 su cui attualmente trasmette San Marino RTV
è stato ceduto dallo Stato Italiano ad un notissimo ente di telefonia mobile
per il prezzo di 6,5 miliardi di Euro alcuni mesi addietro, Che nulla di tale
somma è stato retroceduto a San Marino?
atteso che il nuovo piano delle frequenze italiano è definito e non
prevederebbe frequenze per la Repubblica di San Marino, chiede se è vero
che la precedente maggioranza od il precedente governo hanno firmato un
accordo che contempli rinunce o manifestazioni di disinteresse alle
Frequenze da parte Sammarinese?, chi lo ha firmato? Chi, eventualmente,
ha conferito deleghe alla firma di questi accordi e sulla base interesse
specifico sammarinese questo mandato sarebbe stato conferito?
Che il dotto Carlo Romeo ha avuto un ruolo in questi accordi o nella
trattativa di questi accordi? e, nel caso così fosse, se ha agito nell’interesse
della Repubblica di San Marino, quale dirigente della TV di Stato, o di
quella Italiana?
Infine, se quanto richiesto faccia davvero emergere delle compromissioni
di prerogative di Stato, si chiede che il Congresso di Stato precisi se ha
adottato iniziative non solo e non tanto per non subire danni di natura
economica, visto il valore delle frequenze, ma soprattutto se e quali
iniziative intende adottare per riaffermare la nostra Sovranità Statuale
anche nel campo dell’ etere e delle frequenze?
Repubblica di San Marino, 23 marzo 20
Gian Nicola Berti
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