San Marino. Meningite, grave giardiniere

14 Luglio 201224 Agosto 2020 nico

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Il 41enne sammarinese è ricoverato da giovedì scorso nel reparto Rianimazione dell’ospedale Infermi / Meningite, grave giardiniere / Secondo i medici non si tratta di un’infezione di tipo batterico

I primi di giugno sul Titano colpito un altro 40enne

Alterna momenti di lucidità con altri di incoscienza

SAN MARINO. Grave caso di meningite a San Marino: il paziente, un giardiniere di 41 anni di Serravalle, è ricoverato da giovedì scorso in prognosi riservata all’Infermi di Rimini, trasferito dal reparto di Malattie infettive a quello di Rianimazione. I medici hanno escluso si tratti di una forma batterica: non si è quindi resa necessaria la profilassi tra i suoi conoscenti, ma non è ancora chiara la diagnosi. Pur escluso il meningococco, dopo la febbre alta si è aggiunto l’interessamento encefalico che, al momento, fa parlare di una meningoencefalite. Insomma, le condizioni sono peggiorate a due giorni dai primi sintomi, quando invece – se si trattasse di una meningite virale – sarebbe dovuto andare verso il miglioramento. Ora solo le prossime analisi potranno chiarire il quadro clinico: nel frattempo il paziente alterna momenti di lucidità a momenti di incoscienza. Appena un mese fa, i primi di giugno, sul Titano si era verificato un caso di una meningite batterica: anche in quel caso, il paziente aveva poco più di 40 anni, riminese operaio alla Colombini di San Marino. Il giardiniere si è presentato al pronto soccorso di San Marino mercoledì sera, con una febbre alta e mal di testa. I medici ne hanno disposto subito il ricovero temendo una meningite: esclusa poco dopo la forma batterica, ha passato la notte in ospedale, poi però giovedì è peggiorato. Tanto da deciderne il trasferimento nel reparto di Malattie infettive. All’Infermi, hanno poi optato per il ricovero in Rianimazione visto l’aggravarsi della situazione. Ora, i medici si sono riservati la prognosi ma il 41enne non dovrebbe essere in pericolo di vita. (…)