San Marino. ‘Menti criminali e menti incoscienti’. Su

San Marino. ‘Menti criminali e menti incoscienti’. Su

Se si tira una riga e si fanno le somme degli eventi giudiziari degli ultimi mesi c’è di che impallidire: vicenda Cassa di Risparmio (la banca più importante della Repubblica), vicenda Bacciocchi-Fincapital (la maggiore macchina immobiliare della Repubblica), vicenda Bianchini-Fingestus-Karnak (l’azienda commerciale a più alto fatturato della Repubblica). La testa del sistema economico-finanziario è qui già ampiamente rappresentata.
Come non segnalare poi: la tangente di Stato confermata alla procura di Forlì, passata sotto silenzio; la sospetta morte di Luciano Perfetto, uomo in odore di Sacra Corona Unita, domiciliato a San Marino; il soggiorno sammarinese di Giuseppe Setola, boss del clan camorristico dei Casalesi, rifugiatosi sul Titano dopo avere compiuto la strage di Castelvolturno; il pane del forno camorristico dei Vallefuoco finito sulle tavole delle nostre mense scolastiche; la vicinanza di certi Segretari di Stato a loschi ed oscuri faccendieri italiani; bonifici milionari che partono da banche in cui è imposto il blocco dei pagamenti; commissari liquidatori di realtà contaminate dalla camorra che diventano regolatori di sistema; responsabili istituzionali politici e non, vicini a spalloni camorristi.
Quello che viviamo come sammarinesi è un presente di indecenza che disonora un passato ricco invece di gesti di coraggio e generosità. È questo il prezzo che paghiamo per aver lasciato che l’ingordigia prevalesse sopra ogni altra cosa, quando i nostri antenati rifiutarono lo sbocco al mare per garantire a San Marino la pace.
Eppure gli indomiti moralizzatori seduti al governo e larga parte della classe dirigente continuano a riprodurre i pericolosi schemi di controllo del potere, senza interrogarsi su cosa ne sarà della sovranità di San Marino e della sua gente.
Tutto continua come sempre, anche in mezzo ad una crisi che non ha eguali nella storia recente e in presenza, per la prima volta, di un debito pubblico che spaventa: continua la voglia di rimanere attaccati alla poltrona, continuano nepotismo e favoritismo, continua la mescola affaristica tra politica e attività economiche, continua l’omertà di Stato.
Di una cosa però siamo certi: “a breve si firma”. Infatti non esiste nessun limite temporale che indichi la scadenza di ogni “a breve”.
Sinistra Unita

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