San Marino. Negli “Ortiperlapace” arriva la quercia di Ivan Graziani

San Marino. Negli “Ortiperlapace” arriva la quercia di Ivan Graziani

ORTIPERLAPACE è un luogo in cui le persone che abbiamo amato e preso a modello sopravvivono e ci parlano attraverso gli alberi. Il Montefeltro Green Festival ci porterà anche Mafalda, la quercia di Ivan Graziani.

L’incontro fra Anna Bischi Graziani, moglie del sempreverde Ivan Graziani, e Gabriele Geminiani, ideatore del San Marino e Montefeltro Green Festival, ha del sorprendente. È l’ennesimo dono colto sulla “Via degli alberi”, una direttrice ben consolidata fra quelle del festival e così definita dall’indomito Geminiani.

Così consolidata da dare vita a un vero e proprio progetto a cui è stato dato il nome di ORTIPERLAPACE e come sede, l’incantevole Podere Lesignano di San Marino che già ospita un piccolo tempio shintoista, l’unico in Europa.

Nell’incontro riminese Anna ha rivelato a Gabriele una singolare storia di amore: quella che Ivan aveva nei confronti di una quercia del loro giardino. “Quando fuori pioveva e si udiva il rumore di tempesta, Ivan irrompeva puntuale: Ecco, c’è Mafalda incazzata” dice Anna. Ed è così che sabato 24 settembre alle ore 12,00 Novafeltria, il Montefeltro Green Festival dedicherà un reading poetico alla quercia Mafalda. Gli amici del Rodari Club proporranno una selezione di brani di poesie in cui si parla di alberi, in particolare di querce. Il fine dell’incontro è anche quello di ufficializzare l’ingresso di una minuscola quercia, discendente diretta di Mafalda, all’interno del Podere Lesignano e degli ORTIPERLAPACE. Mafalda Junior troverà posto proprio accanto al leccio di Giorgio Gaber, proveniente da Montemagno di Camaiore, piccolo borgo sulla via Francigena in cui Gaber visse dagli anni ’70 alla sua morte, e in cui tuttora vive la sua compagna Ombretta Colli. Poco distante dai due alberelli, vi è già un piccolo ma significativo cachi, figlio del cachi sopravvissuto all’atomica di Nagasaki, e piantumato il 27 marzo scorso in una cornice di bambini entusiasti e un’immensa bandiera della pace.

Chiacchiere fra intellettuali quelle che avremo fra Ivan e Giorgio a cui si aggiungeranno a breve, la saggezza e la sapienza naturalistica di Mario Rigoni Stern. Infatti “Il sergente nella neve”, attraverso il figlio Alberico Rigoni Stern, si è reso disponibile ad aderire al progetto, aprendo le porte dell’Altipiano e donando ulteriori suggestioni poetiche nella sua lettera di risposta: “Giusto l’altro giorno mi è capitato di fare una passeggiata in uno dei nostri boschi che sono sopravvissuti a due guerre, alle tempeste e bufere che si sono abbattute sul nostro Altipiano. Quando ho incontrato degli abeti rossi sicuramente ultracentenari non ho resistito al desidero di abbracciarli come fossero dei miei nonni. Mio papà era particolarmente legato alle betulle (letture degli scrittori russi e vicende della sua vita) e ai larici (conifere che resistono ai più duri inverni e alle tempeste). Penso che abbiate letto il suo “Arboreto salvatico”: lì potrete trovare tanti suggerimenti per il vostro operare.”

Ma l’obiettivo più ambizioso, sarà un percorso che vuole portare gli ORTIPERLAPACE fino a Gerusalemme e, precisamente, nell’orto del Getsemani“Qui porteremo come doni gli elaborati dei bambini delle scuole del Montefeltro. E ce ne torneremo con un virgulto di ulivo millenario del Getsemani”. Puntualizza Geminiani con un ottimismo travolgente che anticipa l’accordo ufficiale con Padre Ibrahim Faltas, il vicario della Custodia di Terra Santa.

Inseguire e raccogliere le anime e il pensiero dei grandi personaggi della storia e della contemporaneità attraverso gli alberi, è un modo innanzitutto di ripensare l’organigramma della vita e dell’ecosistema in cui viviamo. Dando la giusta importanza agli alberi e facendo rientrare “l’uomo” nell’unica categoria possibile che è quella degli esseri viventi che popolano la terra, all’interno della quale tutti dovrebbero avere i medesimi diritti.

Al contempo è un percorso che crea relazioni crescenti ed innesca processi virtuosi. L’uomo di oggi ha sia la vitale necessità di dialogare con altre persone che l’esigenza di ritrovarsi nel punto più profondo di se stesso. Per tornare poi in superficie ad ascoltare la parola dei saggi. In virtù degli alberi.

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