San Marino nell’Ue. Giorgio Ponziano, Italia Oggi

San Marino nell’Ue. Giorgio Ponziano, Italia Oggi

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La decisione serve anche per chiudere la guerra con Tremonti

San Marino nell’Ue Il 27 marzo referendum sull’adesione  di Giorgio Ponziano   
Piccoli ma orgogliosi. E determinati a non consentire che qualcuno metta il naso nei propri affari. Svizzera e San Marino (pur con le debite proporzioni) hanno guardato con sospetto alla nascita dell’Unione europea. La prima neppure accettando l’euro, la seconda ammettendone la circolazione ma con un accordo tecnico e quindi senza aderire all’Ue e sottoscriverne i trattati.
Adesso il fronte anti-Europa sta franando, proprio mentre l’Ue si trova in difficoltà per i debiti pubblici: la Svizzera ha ceduto in parte sul segreto bancario e promette all’Ue trasparenza e collaborazione, San Marino potrebbe andare più in là e chiedere di diventare un nuovo stato dell’Unione europea.
A decidere saranno i sammarinesi con un referendum.
Il quesito: «Volete che la Repubblica chieda di far parte dell’Unione europea ?». Il 27 marzo si saprà se San Marino busserà all’Europa o se al contrario deciderà di rimanere fuori dalla porta.
Questi i numeri: 33.342 elettori, di cui 14.563 maschi e 18.779 femmine. Il quorum necessario per la validità del referendum è di 10.575 votanti, il 32 %. La campagna elettorale incomincerà l’11 marzo.
Gli elettori riceveranno anche una seconda scheda poiché è stato dichiarato ammissibile pure un secondo referendum (che si svolgerà quindi parallelamente) che chiede l’abolizione della legge sull’inalienabilità dei terreni di proprietà pubblica.
Come è ormai prassi di tutte le consultazioni elettorali non manca il sondaggio sulle intenzioni di voto: secondo San Marino World il 69% dei sammarinesi è favorevole all’Europa e il 31% contrario. Quindi la vittoria europeista sarebbe schiacciante, ma mancano ancora quasi tre mesi all’apertura delle urne.
San Marino è un’enclave all’interno dei confini della repubblica italiana, ha un’estensione territoriale di 61,5 km ed è membro delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa.
Non pare esservi una netta distinzione tra destra e sinistra, filo-europeisti e anti-europeisti si trovano in entrambi gli schieramenti. Il nodo è il prezzo da pagare per l’adesione.
Il ministero degli esteri sammarinese guidato da Antonella Mularoni non gradisce il referendum mentre altri esponenti del governo sono più accomodanti. «L’attuale governo», spiega una nota ufficiale del ministero degli esteri, «ha deciso di istituire un gruppo di lavoro tecnico per scandagliare tutti i principali settori e le tematiche del diritto comunitario, al fine di effettuare un’analisi costi–benefici rispetto a diverse ipotesi di integrazione europea. È stata stabilita una metodologia avente come obiettivo l’analisi sui vantaggi e svantaggi derivanti da tre scenari possibili: l’adesione alla Ue, l’adesione allo Spazio Economico Europeo o il mantenimento della condizione di Stato terzo con un possibile ampliamento delle materie disciplinate nell’accordo in vigore con l’Unione Europea».
Si preannuncia un’aspra competizione a colpi di manifesti, interviste, slogan. La tv pubblica di San Marino (Rtv), diretta da Carmen Lasorella, ex-conduttrice del Tg2 («le solite spartizioni in Rai. Io ho le mie idee politiche, ma non ero tra gli sponsorizzati, né della destra né della sinistra, e sono rimasta fuori. C’era un governo di destra in quel momento…») sta predisponendo il programma delle tribune elettorali.
Intanto continua la guerra tra il ministro Giulio Tremonti e la piccola Repubblica, inserita nella black list dei paesi-rifugio degli evasori fiscali. A San Marino sono stati adottati alcuni provvedimenti restrittivi ma Tremonti non ha abbassato la mira, anche perché proprio a cavallo del nuovo anno una Ferrari nera ha speronato sul raccordo anulare verso San Marino una Fiat Seicento: la polizia stradale, nel fare i rilievi, ha scorto (e sequestrato) 27.500 euro all’interno della granturismo.
L’adesione all’Ue, coi rigidi criteri imposti in materia finanziaria, potrebbe d’un colpo cancellare l’ira di Tremonti ed evitare la spola tra Rimini e San Marino delle Ferrari variamente colorate. Ma a San Marino c’è davvero questa volontà ?
Sul Titano si sta concludendo anche una missione del Fondo Monetario Internazionale, si tratta dell’ottava ricognizione degli economisti Fmi dal 1992, anno di adesione della Repubblica all’organismo internazionale. Domani saranno illustrate le valutazioni sulla visita.

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