Giorgio Ponziano, ItaliaOggi, interpreta il referendum per l’adesione di San Marino alla Unione Europea come una resa del Paese alle richieste del Ministro Italiano dell’Economia Giulio Tremonti. Insomma tutto il contrario di quanto sostenuto dai promotori del referendum, promosso proprio per contrastare Tremonti. Insomma una “via di fuga dall’Italia“.
Titolo: La decisione serve anche per chiudere la guerra con Tremonti / San Marino nella Ue / Il 27 marzo referendum sull’adesione
Svizzera e San Marino (pur con le debite proporzioni) hanno guardato con sospetto alla nascita dell’Unione europea. La prima neppure accettando l’euro, la seconda ammettendone la circolazione ma con un accordo tecnico e quindi senza aderire alla Ue e sottoscrivere i trattati.
Adesso il fronte anti-Europa sta franando, proprio mentre l’Ue si trova in difficoltà per i debiti pubblici: la Svizzera ha ceduto in parte sul segreto bancario e promette all’Ue trasparenza e collaborazione, San Marino potrebbe andare più in là e chiedere di diventare un nuovo Stato dell’Unione Europea.
L’adesione all’Ue, coi rigidi criteri imposti in materia finanziaria, potrebbe d’un colpo cancellare l’ira di Tremonti ed evitare la spola tra Rimini e San Marino delle Ferrari variamente colorate.
Ma a San Marino c’è davvero questa volontà?
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