San Marino, “Nuova maggioranza, oggi come allora il ribaltamento della realtà”, Antonio Fabbri

San Marino, “Nuova maggioranza, oggi come allora il ribaltamento della realtà”, Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino: “Nuova maggioranza, oggi come allora il ribaltamento della realtà”

Antonio Fabbri

La maggioranza, come già faceva quando era all’opposizione, solleva un gran polverone e ribalta la realtà dei fatti utilizzando illazioni.

La questione giustizia, apparentemente complessa, è in realtà molto semplice.

C’è una violazione evidente dei principi fondamentali dello Stato democratico: giudici ai quali si è impedito di esprimersi, altri che si vogliono cacciare, decisioni legittime che si vogliono cancellare, il tutto con una azione di autoritarismo politico che influisce direttamente su processi in corso con una evidente prevaricazione del potere politico sulla magistratura. Chiunque sostenga che tutto questo è legittimato e giustificato da una qualsivoglia motivazione, o non è un giurista e non conosce i principi fondamentali dello Stato di diritto; o è totalmente privo di buon senso; o è in assoluta e grave malafede. Oppure tutte e tre le cose insieme. (…)

Con un comunicato, non inviato a questo giornale come da lista di proscrizione del movimento Rete che pare avere esteso i suoi effetti all’intera maggioranza che firma la nota, la maggioranza sostiene di voler ripristinare lo Stato di diritto, ma non dice dove sia stato violato e anzi le sue affermazioni sono state già smentite da diverse decisioni del Collegio Garante di Costituzionalità delle norme che ha più volte attestato la legittimità di quanto fatto nella scorsa legislatura.

Maggioranza che oggi teme di rivolgersi al Collegio Garante, perché, anche se lo ha nominato essa stessa sempre con una forzatura, non può pretendere che un qualsiasi giurista avalli lo scempio che stanno facendo dei principi fondamentali dello Stato democratico.

Non paga, la maggioranza sostiene nella sua nota che la sfiducia all’ex Dirigente deriva dai procedimenti titoli. Affermazione grave, ma non provata da nulla, propalata con il meccanismo delle illazioni, già usato quando l’attuale maggioranza era all’opposizione, senza contare che le famigerate ordinanze sul caso titoli sono di oltre un anno successive alla suddetta sfiducia, del tutto scollegata da quanto sostiene la maggioranza e con precise motivazioni messe nero su bianco dal Consiglio giudiziario.

La perla, poi, è quella che ci sono procedimenti delicati cui la maggioranza tiene molto “come il cosiddetto “processo Mazzini” unito “alla necessità di avviare percorsi di responsabilità penale verso chi in questi anni ha procurato dissesti bancari che si sono riverberati pesantemente sullo stato del bilancio e dell’economia in generale”.

Comprensibile che ci si tenga molto, basti pensare che la maggioranza annovera al Governo un difensore di uno degli imputati del “Mazzini” oltre ad avere tra le sue fila l’avvocato, che dirige ‘l’orchestra’ in tema di giustizia, che difende l’ex magistrato Dirigente e difende anche Asset Banca e i suoi vertici. In più un altro avvocato di maggioranza che difende Segretario di Stato e consigliere di Rete, già beneficiati da una decisione politica del Cda di Cassa da loro nominato, decisione che ha avuto un effetto diretto nel processo. In un quadretto come questo come non parlare di ripristino dello Stato di diritto?

Com’è che aveva risposto, qualche anno fa, Tremonti a Doro, già?

 

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