San Marino. Repubblica Futura: “Pagina buia sarà attenzionata dagli organismi internazionali”

San Marino. Repubblica Futura: “Pagina buia sarà attenzionata dagli organismi internazionali”

“Sulla giustizia azione indecente che configura un vero e proprio colpo di stato”

Rf: “Pagina buia sarà attenzionata dagli organismi internazionali”

“L’azione della maggioranza e del governo è indecente, indecorosa cosa e, qualora arrivasse fino in fondo, si configurerebbe come un vero e proprio colpo di Stato”. Lo dice Repubblica Futura alla luce della pervicacia con cui si intende portare avanti la prevaricazione della politica sulla magistratura, iniziata con l’approvazione della legge qualificata 1 del 2020 che con una interpretazione autentica, che interpretazione autentica di fatto non è, intende eliminare – prosegue Rf – tutte le deliberazioni adottate dal Consiglio giudiziario plenario nei due anni precedenti, cacciando due giudici di grado superiore, un Commissario della legge e il dirigente”. Non solo espone il Paese a una grave violazione della separazione dei poteri e all’attenzionamento nelle sedi internazionali capaci di sfociare in decisioni sanzionatorie per la Repubblica.

La menzogna del Segretario alla giustizia “Da subito – ricorda Nicola Renzi – avevamo rilevato come quella norma fosse per noi è fortemente illegittima e incostituzionale. Per un semplice motivo: non è una vera e propria interpretazione autentica, ma una legge novativa, cioè aggiunge dei requisiti a una legge che già c’era”. Un espediente che sancirebbe così la retroattività di una nuova legge, pratica impossibile in qualsiasi stato di diritto. “Non solo. Il Segretario di Stato alla giustizia disse, a precisa richiesta in consiglio sulla retroattività della legge, ‘non lo so’. Mentì spudoratamente dice Renzi – ai consiglieri e a tutti i cittadini sammarinesi, visto che nel Consiglio giudiziario Plenario egli stesso ha sposato l’interpretazione che quella legge fosse retroattiva”.

Cosa prevede l’interpretazione della maggioranza “La legge che la maggioranza vorrebbe applicare automaticamente cambia i requisiti per i magistrati per poter fare parte del Consiglio Giudiziario Plenario – spiega Renzi – Introduce un nuovo criterio: che di preferenza entrano in Consiglio Giudiziario Plenario i giudici confermati in ruolo. Criterio che prima c’era, ma era subordinato a un altro, ovvero quello della composizione che prevedesse magistrati dei vari gradi di giudizio. Con questa legge qualificata, la n. 1 del 2020, assolutamente illegittima e inconstituzionale – prosegue Renzi – la nuova maggioranza ha stabilito nuove regole, peraltro con valenza retroattiva, per formare il Consiglio Giudiziario Plenario. Sulla base di queste nuove regole vogliono arrivare a dire che tutte le riunioni che erano state fatte sulla base della legge esistente, che era una legge vigente dello Stato, sono nulle, perché loro oggi hanno cambiato la norma che regola l’accesso dei magistrati al Consiglio Giudiziario Plenario”. Per fare un esempio “è come se la maggioranza introducesse un norma che come interpretazione autentica, visto che il Consiglio è convocato dalla Reggenza ad una data ora, si interpreta che i Consigli che non sono iniziati in orario sono nulli. Verrebbero cancellati 20 anni di storia sammarinese. Stessa cosa che vogliono fare con Consiglio Giudiziario Plenario”, spiega Renzi.

Cosa comporterebbe l’applicazione dell’interpretazione L’applicazione dell’interpretazione autentica, tra l’altro già bocciata dal Consiglio Giudiziario Plenario, sarebbe devastante per la giustizia e per lo stato di diritto. “Questa applicazione – spiega Nicola Renzi – comporterebbe: la cacciata del Dirigente del tribunale, la cacciata di due Giudici di Appello che hanno vinto un regolare concorso. Comporterebbe la cacciata di un commissario della legge ed effetti su uditori commissariali e sulla conferma di un procuratore del fisco. In un colpo solo verrebbero cacciati vari magistrati in servizio nel tribunale di San Marino e in più il Dirigente. E’ una cosa indecente, indecorosa che qualora arrivasse fino in fondo si configurerebbe come un vero e proprio Colpo di Stato. I cittadini devono capire che le maggioranze nel fare le leggi non possono pensare di andare oltre i principi fondamentali della Democrazia e del diritto. Non sono 3, 4 , 5, 10 o 44 politici che possono decidere se un magistrato che è stato regolarmente insediato nel suo ruolo possa essere cacciato. Questo può aprire la pagina più buia della storia della Repubblica, oltre che influire su processi in corso: magari processi che riguardano dei politici e degli ex politici. Questo sarebbe drammatico per la nostra storia politica e giudiziaria, una pagina talmente buia che potrebbe essere immediatamente attenzionata da tutti gli organismi internazionali. Proprio nel momento in cui, più di tutti, avremmo bisogno di essere apprezzati all’esterno, vediamo le gaffes, gli autogol di questa maggioranza e questo governo, dove il segretario Ugolini dimostra per l’ennesima volta di non essere assolutamente all’altezza”.

La differenza con le deliberazioni passate e il bavaglio ai magistrati Altro che ripristino dello stato di diritto, la politica prevarica la magistratura e calpesta lo stato di diritto e i principi fondamentali. “Veniamo additati per le decisioni passate. Nella scorsa legislatura – afferma Nicola Renzi – le decisioni sono state prese dalla maggioranza dei magistrati, salvaguardando l’indipendenza e l’autogoverno della magistratura. Questa volta, non solo la politica decide di cacciare dei magistrati, ma al Consiglio giudiziario ordinario è stato impedito di votare. Ai magistrati è stato impedito di esprimersi, una cosa veramente gravissima. A questo punto il Consiglio Giudiziario Plenario prenderebbe una decisione facendo valere la maggioranza dei politici sulla maggioranza dei magistrati, contravvenendo ad ogni regola internazionale nella quale l’autogoverno della magistratura si basa sul consenso maggioritario dei magistrati e non certo dei politici. Allora se queste scelte arrivassero veramente fino in fondo saremmo davanti a un vero e proprio colpo di Stato. E noi non perderemmo occasione per dirlo in ogni sede. Perché non possiamo permettere che cose di questo genere avvengano nel nostro Paese”.

La balla del ripristino dello stato di diritto e le sedi internazionali La maggioranza si giustifica sostenendo di agire per il ripristino dello stato di diritto. “Se qualcuno pensa – replica Renzi – di ristabilire lo Stato di diritto cacciando tre magistrati del tribunale tra cui due giudici superiori e un Commissario della Legge, cacciando il Dirigente del tribunale regolarmente nominato, annullando due anni di storia del Consiglio Giudiziario Plenario… se questi atti li chiamano ‘ripristino dello Stato di diritto’, noi invece lo chiamiamo colpo di Stato. E credo che tutti gli organismi internazionali non abbiano il minimo dubbio a fare la medesima valutazione”. La maggioranza rifugge la verifica di costituzionalità “Questo non è ripristino dello Stato di diritto – ribadisce Renzi – ma è un colpo di Stato. Se la maggioranza è così convinta, firmi insieme all’opposizione una richiesta di adire il Collegio Garante per verificare la costituzionalità di questa norma. Da questo si è sempre sottratta e sa benissimo che la minoranza, visti i numeri, non può adire il Collegio Garante autonomamente, poiché servono 20 consiglieri mentre l’opposizione dispone di 16 consiglieri”.

Sottolineature “Sottolineo due temi per fare presente quanto sia inaudito questo comportamento – fa eco Andrea Zafferani – Ogni maggioranza può legiferare come meglio crede, ma non può farlo in maniera retroattiva. I principi giuridici non sono solo nostri, ma sono parte del modello di Paese che fa sì che possiamo stare a pieno titolo nella comunità internazionale del Consiglio d’Europa. La seconda questione è che la maggioranza politica sta invadendo completamente le decisioni della maggioranza della magistratura. Nella passata legislatura la politica seguì le decisioni prese dalla maggioranza dei magistrati nel Consiglio Giudiziario Ordinario e non poteva fare altrimenti perché la magistratura deve potersi autogovernare. Quindi la politica che invade l’autonomia della magistratura e la retroattività di una norma sono due violazioni di una gravità enorme”. A questo si aggiunge “che i bandi di concorso con tutti i crismi della regolarità vengono poi annullati con delle decisioni politiche”.

La lettera che la Reggenza non ha trasmesso ai consiglieri Al centro c’è l’esposto dei dieci giudici al Consiglio d’Europa, trasmesso per conoscenza anche alla Reggenza, al Congresso di Stato e a tutti i consiglieri venerdì scorso. Ma la Reggenza non ha ancora trasmesso la lettera dei giudici. “Abbiamo appreso da San Marino Rtv – dice Andrea Zafferani – che la lettera che i magistrati hanno inviato al Segretario Generale del Consiglio d’Europa, è stata inviata per conoscenza anche ai membri del Congresso di Stato e anche ai Consiglieri. A noi, però, non è stato trasmesso nulla. Ci auguriamo che il problema relativo al fine settimana scorsa, ma temiamo che ci possa essere anche una non volontà di rendere pienamente edotti i consiglieri di quello che accade. Ancora noi non abbiamo ricevuto questa nota. Questo è un altro elemento di comportamento dubbio che queste vicende portano con sé”. “Rispettiamo il ruolo della Reggenza – aggiunge Nicola Renzi – ma ricordiamo a noi stessi che quel ruolo è di garanzia di tutti i poteri dello Stato e prima ancora di tutti i cittadini. Se esiste una lettera firmata da magistrati come abbiamo appreso, se è stata inviata ai Reggenti in qualità di presidenti del plenario, del Consiglio e del Congresso di Stato, crediamo sia nostro diritto assoluto ricevere quella lettera”. Annuncia Renzi di essersi attivato per poter avere quella lettera già nelle prime ore della giornata di oggi, “perché è un nostro diritto”, afferma. “Insomma – conclude – lanciamo un fortissimo grido d’allarme. Tanto più che il Consiglio giudiziario plenario non ha approvato l’applicazione retroattiva di quella norma, non raggiungendo il quorum. Sarebbe ancor più grave qualcuno potesse pensare che il Plenario debba riesprimersi su questa medesima questione che ha già bocciato”.

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