San Marino. Offese a Procura fiscale, Avvocatura dello Stato e giudice sammarinese a Strasburgo,

San Marino. Offese a Procura fiscale, Avvocatura dello Stato e giudice sammarinese a Strasburgo,

L’Informazione di San Marino. Un anonimo di fatto offende la Procura fiscale, l’Avvocatura dello Stato e il giudice sammarinese a Strasburgo, ma né il governo né il dirigente del Tribunale intervengono

Antonio Fabbri

Un anonimo su un sito che sostiene la maggioranza ha insultato tutti nell’intento di affossare il processo “conto Mazzini”, che ha definito “processo della parrucchiera”, fornendo inoltre una lettura distorta del processo.

Un processo nel quale Agenzia di informazione finanziaria, Polizia giudiziaria, commissari della legge inquirenti, Procura fiscale, Avvocatura dello Stato e un giudice di primo grado, oggi giudice all’Alta Corte dei diritti dell’uomo a Strasburgo per conto della Repubblica di San Marino, hanno sostenuto e rilevato un impianto accusatorio solido, che ha retto al vaglio del primo grado di giudizio. In appello si vedrà, ma del merito nessuno finora ha parlato e le eccezioni sono, al momento, legate più al piano processuale che a quello sostanziale. La Procura fiscale ha parlato di “difesa dal processo” più che “difesa nel processo”. 

Ebbene, tutti questi soggetti – Procura fiscale, Avvocatura dello Stato, Giudici – vengono di fatto dipinti come dei “cretinetti” che hanno abboccato ad un impianto accusatorio, a detta dell’anonimo estensore, senza fondamento. Eppure, anche già in appello prima che venisse bloccato dalla ricusazione del giudice, sia la Procura fiscale sia l’Avvocatura dello Stato, sono intervenute chiedendo la conferma della sentenza di primo grado, con motivazioni tutt’altro che infondate.

Ora, nonostante le offese gratuite sparate dall’anonimo opinionista che sostiene la maggioranza come il sito che lo ospita, nessuno dal governo – e sarebbe compito precipuo del segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini – né dalla Commissione Affari di Giustizia – e sarebbe compito precipuo del suo presidente, Matteo Zeppa – né dal Tribunale – e sarebbe compito precipuo del dirigente Giovanni Canzio – è intervenuto per dire una sola parola in difesa e a tutela di questi soggetti istituzionali, che sono stati offesi direttamente e indirettamente. 

Un silenzio che non può giustificarsi, ad esempio, con il fatto che si tratti di un anonimo, anzi, proprio per questo andrebbe a maggior ragione ripreso. Un grave silenzio che, se dovesse perdurare, potrebbe addirittura far pensare che chi non interviene sia d’accordo con quanto sostiene l’anonimo.

Desolante.

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