San Marino. Offese ai giudici, dal segretario alla Giustizia nemmeno una parola. Antonio Fabbri

San Marino. Offese ai giudici, dal segretario alla Giustizia nemmeno una parola. Antonio Fabbri

“Ci si limita a dire che va tutto bene, ma il clima a palazzo di giustizia e tra i professionisti non “allineati” è mesto Il dibattimento penale è praticamente immobile, fioccano le prescrizioni Intanto proliferano denunce verso la libera stampa e i singoli cittadini che esprimono opinioni”

“E mentre chi dovrebbe intervenire tace su chi denigra la giustizia e i processi, preferendo parlare d’altro, si ha notizia addirittura di inquietanti minacce degne di poco rassicuranti contesti”

Antonio Fabbri

Le parole del consigliere del Pdcs, Manuel Ciavatta, prima, e quelle del segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, poi, se non fossero dette da due esponenti istituzionali qualificati – uno membro della Commissione Affari di Giustizia, l’altro con la delega governativa specifica – parrebbero quelle del più comune dei cittadini, che il Tribunale non sa nemmeno dove sia ubicato. Per entrambi in Tribunale è scoppiata la pace, ma basterebbe che parlassero con professionisti del settore, diversi da quelli che sono anche consiglieri di maggioranza, per capire che l’idillio che descrivono non esiste. 

Dovrebbero però parlarci in camera caritatis, perché pubblicamente nessuno si espone, per timore di ritorsioni o dispetti. Il che dà già l’idea di quanto sia propagandistica e distorta la vulgata spacciata in Consiglio.

I dati di fatto sono, d’altra parte, evidenti di come stiano andando le cose: i dibattimenti penali di primo grado praticamente spariti dal ruolo; pochissime e sporadiche le udienze calendarizzate, spesso destinate al rinvio; decine e decine di prescrizioni processuali e casi di denegata giustizia con fascicoli finiti in perenzione senza neppure un atto istruttorio. E ancora denunce su denunce, anche contro singoli cittadini, addirittura “monitorati” sistematicamente sui social e accusati di avere espresso le proprie opinioni critiche, non troppo gradite, con il conseguente ingolfamento dell’istruttoria penale per perseguire desiderata politici.

A ciò si uniscono pubblicazioni di anonimi estensori, sostenitori della maggioranza – che però non ne prende le dovute distanze – che offendono giudici, Procura fiscale e Avvocatura, pretendono di indicare a chi debbano essere assegnati fascicoli facendo, direttamente o indirettamente, pressioni e gettando ombre su processi importanti.

Il tutto in un clima deleterio che, chi frequenta il tribunale, percepisce chiaramente e non è certo quello di “pace” che si vorrebbe propinare. Intanto si ha notizia di inquietanti minacce verso operatori del settore e non solo, intimidazioni pericolose degne di altri ben poco edificanti contesti.

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