San Marino Oggi. Gli ex Morri e Casali sulle presunte intercettazioni: ‘c’era una struttura parallela alle istituzioni’

San Marino Oggi. Gli ex Morri e Casali sulle presunte intercettazioni: ‘c’era una struttura parallela alle istituzioni’

Franco Cavalli – San Marino oggi: “Molti degli attori che sono citati in questa sentenza sono tutti al loro posto e come sammarinese non mi fa stare molto tranquillo”. /
“C’era una struttura parallela alle istituzioni” /
Gli ex Morri e Casali sulle presunte intercettazioni


“Siamo convinti che ci fosse una struttura parallela alle istituzioni sammarinesi e le sentenze confermano che qualcosa è successo”.
Così gli ex segretari di Stato Augusto Casali e Romeo Morri, che in conferenza stampa commentano l’ultimo atto del tribunale: la sentenza del giudice d’appello David Brunelli emessa lo scorso 19 febbraio, in cui si è chiusa la vicenda delle presunte intercettazioni ai danni dell’ex segretario di Stato Antonella Mularoni.
Una vicenda che, come ricordano i due, era iniziata nel 2010 per terminare con una prima archiviazione nel novembre del 2013.
“Nonostante non fossimo più segretari di Stato – spiega Casali – abbiamo comunque ritenuto doveroso come ex rappresentanti delle istituzioni, di fare ricorso per chiedere di riaprire l’indagine. E il giudice di appello, nonostante abbia alla fine deciso che l’archiviazione fosse corretta, ha comunque legittimato il nostro ricorso”.
Ma per i due ex segretari di Stato la vicenda comunque non si può dire del tutto conclusa.
“Sono convinto – ha infatti dichiarato Casali – che ci fosse una struttura parallela alle istituzioni sammarinesi e le sentenze confermano che qualcosa è successo. E questa ultima sentenza non mi fa cambiare idea, anzi conferma che ci sia stata una struttura parallela alle istituzioni, tale da diventare un centro di potere. A questo punto – ha aggiunto Casali – si possono cambiare tutti i governi che si vuole, ma chi comanda sono altri”. “Una struttura parallela alle istituzioni – ha aggiunto al riguardo Morri – che lavorava per altri fini”.
(…)

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