San Marino Oggi raccoglie una voce secondo cui potrebbero essere possibili investimenti dalla Cina o dal Medio Oriente (‘finanza islamica’) nel sistema finanziario sammarinese che conta (l’ultimo un anno fa)
72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie d’assicurazioni.
‘San Marino infatti annovera
una lunga tradizione di buoni
rapporti con il colosso asiatico,
tanto che addirittura non è
necessario il visto di ingresso
per i cittadini sammarinesi che
vogliono recarsi in Cina.
E questi rapporti, grazie anche
all’investimento di San Marino
all’Expò di Shanghai e l’interesse
mostrato dal pubblico
cinese al padiglione sammarinese,
avrebbero spronato
la finanza cinese a prendere
contatti con il Titano.
Ma non sarebbero i soli.
Da tempo infatti anche la
finanza islamica ha mostrato
interesse per il sistema
sammarinese, tanto che anche Banca Centrale aveva organizzato
diversi mesi fa un convegno
apposito.
Ora l’attenzione sarebbe ben
più mirata e circostanziata, tanto
che anche tra alcuni politici
l’argomento è stato trattato.
Sicuramente questa strada è
fortemente da perseguire e c’è
da sperare che Banca Centrale
sia attenta nel valutare
ma non limiti questa possibile
internazionalizzazione del
sistema bancario sammarinese
che metterebbe oltretutto, San
Marino, un po’ al riparo dall’eccessiva
dipendenza da quello
italiano. ‘